Mandibola rotta ad una 16enne, si era rifiutata di dare un euro a d…

SENIGALLIA – Accompagnava un’amica a prendere il treno quando due ubriachi l’hanno fermata chiedendole un euro. La ragazzina, 16 anni appena, non aveva soldi con sé e aveva risposto che non aveva l’euro da dargli. Uno dei due uomini l’ha presa a pugni in faccia mentre l’altro non ha fatto nulla per evitare l’aggressione. Piuttosto ha minacciato di morte le due amiche salvate dall’arrivo di una pattuglia della polizia chiamata dai passanti. Erano le 21 del 15 ottobre del 2018. Per i due ubriaconi, entrambi romeni, di 36 e 45 anni, ieri è arrivato il conto con la giustizia. Finiti a processo per lesioni in concorso sono stati condannati a tre anni (il 45enne) e a due anni e sei mesi (il 36enne) di reclusione. Il verdetto è stato emesso dalla giudice Alessandra Alessandroni. L’aggressione era avvenuta ai giardini della Rocca Roveresca. La 16enne aveva riportato 30 giorni di prognosi. Ieri ha testimoniato in aula prima che la giudice si ritirasse in camera di consiglio. Il 36enne sarebbe stato l’esecutore materiale del pestaggio, l’altro (è anche recidivo, quindi la pena è stata più alta) non avrebbe mosso un dito per impedire al connazionale il pestaggio e avrebbe minacciato le ragazzine di farle fuori.

La 16enne, di Senigallia, oggi ormai maggiorenne, ha raccontato davanti alla giudice i fatti. Quella sera si era incamminata per via Manni con una sua amica 17enne perché questa doveva prendere un treno per raggiungere il fidanzato a Falconara. Si erano così avviate verso i giardini per raggiungere la stazione ma lì hanno trovato i due romeni, ubriachi e con un cartone del vino da cui stavano bevendo. Il picchiatore, dopo averla tramortita con i pugni e buttata a terra, l’avrebbe presa per i capelli e trascinata sferrandole anche un altro colpo all’altezza della gola. La sua amica aveva provato a difenderla saltando addosso all’aggressore ma non era riuscita a fermarlo. La polizia, arrivata sul posto, aveva messo in salvo le due amiche identificando poi gli aggressori. Il giorno dopo la 16enne era andata in Commissariato a sporgere denuncia. Nel processo non si è costituita parte civile.