Manfredonia, colpo di fucile contro un’auto: sarebbe stato sparato da scooter in movimento


MANFREDONIA (FOGGIA) – Sarebbe un solo colpo di fucile, esploso da uno scooter in movimento, ad aver colpito nella serata del 19 aprile una vettura parcheggiata in via Orto Sdanga, a Manfredonia. La macchina, intestata alla madre del pubblico ministero Roberto Galli – in servizio presso la Procura di Foggia – è stata raggiunta da un proiettile lungo la fiancata sinistra.

I Carabinieri della Compagnia di Manfredonia, insieme ai tecnici del RIS, stanno conducendo le indagini, al momento incentrate su due piste principali: l’intimidazione diretta al magistrato Galli oppure un avvertimento destinato a un pregiudicato della zona, già noto alle forze dell’ordine per precedenti legati allo spaccio di droga.

L’episodio: spari in strada durante la vigilia di Pasqua

Il fatto è avvenuto intorno alle 21:00 di sabato 19 aprile, in una zona residenziale e piuttosto frequentata, complice la vigilia di Pasqua e la presenza di numerose persone in strada. Il colpo non ha provocato feriti, ma ha destato forte allarme tra i residenti.

Il veicolo si trovava parcheggiato nei pressi dell’abitazione della madre del magistrato. A breve distanza si trova anche un garage riconducibile a un uomo con precedenti penali, già in passato oggetto di atti intimidatori, tra cui l’incendio volontario della sua auto.

Ipotesi al vaglio: errore o messaggio mirato?

Gli investigatori stanno cercando di capire se l’auto della madre del magistrato fosse il vero obiettivo oppure se si sia trattato di un errore, con l’intimidazione in realtà rivolta al vicino pregiudicato. In ogni caso, non viene escluso alcun collegamento con l’attività giudiziaria del dottor Galli, coinvolto in importanti inchieste contro la criminalità organizzata locale.

Tra queste, l’operazione “Giù le mani”, condotta insieme al collega Giuseppe Mongelli, che ha portato all’arresto di esponenti delle pubbliche amministrazioni e soggetti ritenuti vicini a contesti criminali. Non si esclude, dunque, che il gesto possa essere una ritorsione o un messaggio indiretto legato a quel contesto.

Telecamere al vaglio, comunità sotto shock

Le forze dell’ordine stanno acquisendo i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona per ricostruire con precisione la dinamica e identificare i responsabili. Il modus operandi – un solo colpo sparato da un mezzo in movimento – sembra riconducibile a schemi tipici dell’intimidazione mafiosa.

L’episodio si inserisce in un clima cittadino già reso teso da recenti atti intimidatori, come gli incendi dolosi che nella notte tra il 20 e 21 aprile hanno distrutto due auto in città: una Smart in zona Monticchio, di proprietà di un esercente, e una Fiat Grande Punto in viale Michelangelo, dove si ipotizza la matrice dolosa.

Solidarietà e reazioni istituzionali

Il sindaco di Manfredonia, Domenico La Marca, era intervenuto duramente sull’accaduto: “Il silenzio e l’indifferenza fanno più rumore di una bomba. Serve una risposta forte, chiara, unitaria. Non possiamo permettere che la violenza diventi normalità”. 

Nel frattempo, si attende l’esito degli approfondimenti investigativi per fare luce su responsabilità e motivazioni di un gesto che ha scosso profondamente il territorio.

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www.statoquotidiano.it è stato pubblicato il 2025-04-21 12:07:09 da Giuseppe de Filippo


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