Manovra al rush finale, Ires premiale per 18mila imprese

Manovra al rush finale, Ires premiale per 18mila imprese



Manovra al rush finale, Ires premiale per 18mila imprese

Rush finale sulla manovra in Parlamento mentre dalla relazione tecnica allegata al testo emergono una serie di dettagli in più sull’impatto delle novità introdotte in Parlamento su cittadini e imprese. Il testo, ormai, è blindato è avrà l’ok definitivo il 28 dicembre. Poi le Camere riapriranno dopo la Befana con in lista una serie di provvedimenti a partire dal Milleproroghe e dai tre decreti che verranno varati domani in Cdm. Nella riunione a Palazzo Chigi, tra l’altro, secondo quanto viene riferito – dovrebbe arrivare anche la nomina del nuovo vertice dell’Agenzia delle Entrate dopo le dimissioni di Ernesto Maria Ruffini. E, secondo i rumors delle ultime ore, la scelta dovrebbe ricadere su Vincenzo Carbone, l’attuale vicedirettore Capo Divisione Contribuenti.

Intanto, dalla relazione tecnica alla legge di bilancio, arriva qualche certezza in più su una delle misure più ‘pesantì introdotte in Parlamento: l’Ires premiale. Lo sconto di 4 punti sull’imposta che verrà applicato, solo per il 2025, a quanti decidono di reinvestire gli utili e contemporaneamente assumono. Una misura fortemente voluta dagli industriali e caldeggiata da Forza Italia per la quale arriverà un contributo di circa 400 milioni dalle banche. La platea potenziale, calcolata dalla Ragioneria, è di 18mila imprese che, si evidenzia, potranno, oltretutto, mettere mano a investimenti nel biennio 2025-2026 in misura pari a 11 miliardi di euro e 109mila nuove assunzioni. Decisamente diverso l’impatto della norma che introduce la possibilità di un anticipo di pensione cumulando gli importi del fondo complementare. «Tenuto conto della specificità dei soggetti in esame – si legge nella relazione – viene valutata in termini contenuti la numerosità di soggetti interessati, dell’ordine di un centinaio circa all’inizio del periodo per crescere gradualmente a circa 600 annui alla fine del decennio considerato». Un aiuto per pochi, anche se la misura aveva in ogni caso l’obiettivo di dare un primo segnale sulla possibilità di considerare cumulabili gli importi della pensione principale con quella attivata con i fondi. In attesa, tra l’altro, dell’apertura di un nuovo semestre di silenzio-assenso per l’opzione per conferire il Tfr ai fondi pensione che si era in un primo tempo ipotizzato potesse entrare in manovra ma ne è poi rimasto fuori.

Altra misura entrata in manovra è l’incremento da 30 a 35mila euro della quota del tetto di reddito dipendente oltre il quale, per la parte di lavoro autonomo, non si può accedere al regime forfettario. La norma riguarda solo il 2025 e avrà un impatto di 126 milioni di entrate in meno l’anno successivo. Domani intanto in Senato si avvierà l’esame della manovra con lo speech del presidente Ignazio La Russa e poi il passaggio in commissione. La legge di bilancio è blindata e arriverà il 27 in Aula per la discussione generale. Il disco verde definitivo è previsto per il 28 dicembre e sarebbe in corso una valutazione sull’apposizione o meno della fiducia. Del resto anche la premier la scorsa settimana si era detta disponibile, in caso di intesa e di rispetto dei tempi, ad evitarla.

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gazzettadelsud.it è stato pubblicato il 2024-12-22 21:33:03 da [email protected] (Redazione)


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