Manovra, domani il voto alla Camera. Fiducia per accelerare

Manovra, domani il voto alla Camera. Fiducia per accelerare



Manovra, domani il voto alla Camera. Fiducia per accelerare

Caos in aula, all’avvio governo assente poi le scuse

Trenta miliardi, 124 articoli, messi uno dopo l’altro in 908 commi, più le previsioni di spesa per tutti i ministeri, oltre 300 modifiche grandi o piccole apportate in commissione, tra emendamenti e riformulazioni, un percorso tortuoso, con avvitamenti tecnici e politici. In molti mercoledì , nell’opposizione ma anche in maggioranza, avrebbero scommesso su un nuovo slittamento, causa ritorno in commissione. Invece, la manovra può essere approvata, con la fiducia, per accelerare il sì. Dopo 24 ore passate a ricomporre il testo e rifare le verifiche il verdetto è che il testo non presenta carenze di copertura. Anzi, secondo il Mef ci sarebbe una sovracopertura di circa 100 milioni l’anno per i prossimi due anni rispetto alle norme approvate. Da qui due opzioni: un miglioramento dei saldi o, più probabilmente, un fondo da utilizzare per ulteriori interventi durante l’anno.

L’avvio fa presagire una giornata di caos. La seduta della Camera, aperta poco dopo le 8 in un’Aula semi deserta è subito sospesa dopo le proteste dell’opposizione per l’assenza di un ministro o un sottosegretario. “Il governo si finge morto e non si presenta per la discussione generale della finanziaria. Mancano i soldi per le sveglie?”, protesta Marco Grimaldi (Avs), contestando la “sciatteria istituzionale”. Alla ripresa alle 8.35, le opposizioni chiedono le scuse da parte governo, ma la discussione può partire, e andrà avanti per 4 ore: sono solo 3 gli iscritti a parlare per la maggioranza, il governo non interviene. Nel frattempo arriva il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti: “Le proteste? Anche io quando ero all’opposizione protestavo”. Un cortocircuito all’interno del Mef su chi avrebbe dovuto essere presente e una mancanza di comunicazioni all’interno del governo.

Alla fine tocca al ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani metterci la faccia, scusandosi al nome del governo, e garantendo che “episodi simili non si ripetano più”: “So bene che stanchezza, inconvenienti, incomprensioni possono capitare, soprattutto in queste ore molto frenetiche, però so anche che alla fine le giustificazioni stanno a zero. E non intendo ricorrere alla pratica dello scaricabarile, come pure potrei…”, dice il ministro di FdI, prima della formula di rito con cui il governo chiede la fiducia, che come da programma sarà votata venerdì a partire dalle 11. Quindi la maratona d’Aula fino al voto finale in diretta Rai alle 22.30. Poi la manovra andrà in Senato, dove la commissione Bilancio dovrebbe riunirsi lunedì, quindi l’ok finale il 28 o 29 dicembre

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www.lapresse.it è stato pubblicato il 2024-12-19 21:05:20 da LaPresse


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