Manovra, duello sui fondi alla sanità. Meloni: “È record”, Schlein replica: “Legga le tabelle”

Manovra, duello sui fondi alla sanità. Meloni: “È record”, Schlein replica: “Legga le tabelle”




Manovra, duello sui fondi alla sanità. Meloni: “È record”, Schlein replica: “Legga le tabelle”

Le cifre aumentano in valore assoluto ma l’opposizione contesta gli stanziamenti per il Fondo sanitario nazionale

“Sento molte falsità in queste ore su Sanità e legge di Bilancio”. Di buon mattino, da Bruxelles dove si trova per il Consiglio Europeo, Giorgia Meloni blinda la manovra e torna a difendere lo stanziamento previsto per i fondo sanitario nazionale, che ieri ha attirato la critiche dei medici e delle opposizioni. C’è un aumento di 6,4 miliardi in due anni: “+2,37 miliardi nel 2025 e +4,12 miliardi nel 2026”, precisa la premier, che rivendica: “Record della storia d’Italia per il fondo sanitario nazionale: 136,48 miliardi nel 2025 e 140,6 miliardi nel 2026. Questi i numeri. Il resto sono mistificazioni”.

Le cifre aumentano in valore assoluto ma l’opposizione contesta che la crescita degli stanziamenti per il Fondo sanitario nazionale rallenta, mentre nelle settimane scorse si ipotizzava uno stanziamento più elevato, tra i 3 e 4 miliardi per il prossimo anno. Così è duello via social con la segretaria del Pd Elly Schlein, che replica alla premier consigliandole di leggere le tabelle: “Il Fondo sanitario nazionale in rapporto al Pil scenderà nel 2025 e nel 2026 al 6,05%. È il minimo storico degli ultimi 15 anni“. Per il Pd fa i conti il responsabile Economia Antonio Misiani: “In rapporto al Pil, tra il 2010 e il 2022 il Fondo sanitario nazionale ha oscillato tra un minimo del 6,31% (2022, con il governo Draghi) e un massimo del 7,18% (2020, con il Conte 2), mentre “con il ‘record della storia d’Italia’ di cui parla la presidente Meloni, nel 2025-2026 si scenderà al 6,05%. Il minimo storico degli ultimi 15 anni”. Il presidente del M5s Giuseppe Conte si dice “indignato” di fronte alle parole di Meloni e mostra i dati alla lavagna in un video sui social: “Nel 2025 andremo al 6,3% rispetto al Pil. Se tu diminuisci rispetto al Pil significa che stai tagliando. Stai tagliando servizi”.

Oltre all’entità del finanziamento per la sanità, le opposizioni contestano l’intervento con il quale il governo ha preventivato di reperire le coperture: ci si aspetta un gettito di 3,5 miliardi con le misure previste in manovra su banche e assicurazioni, ma sarà un prestito da restituire con una compensazione nei prossimi anni. “Un bluff“, lo etichetta il centrosinistra, che parla di una marcia indietro da parte del Mef. Si poteva avere più coraggio? “Va bene così, basta guardare lo spread”, replica il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, che è stato il primo a parlare della misura come di un “sacrificio” da parte di chi se lo può permettere. E infatti la reazione del mondo della finanza è stata positiva. Il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli, al Corriere della Sera ha parlato di un “sacrificio sopportabile”. E lo spread, come rivendica il governo, è ai minimi. “I dati oggettivi – ha replicato il titolare del Mef – ci confortano”. “Il risultato – ha detto al question time in Senato – è che noi abbiamo la disponibilità per incrementare il Fondo sanitario nazionale e rafforzare ulteriormente lo sconto fiscale per i redditi medio-bassi”. 

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www.lapresse.it è stato pubblicato il 2024-10-17 19:33:31 da LaPresse


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