Al ministero delle imprese il tavolo con Stellantis, con le sigle che chiedono che il confronto si sposti a Palazzo Chigi
15 Novembre 2024
Ci sarà un parziale ripristino, nel corso dell’iter della manovra, delle risorse del fondo automotive, con 200 milioni in più che si aggiungeranno ai 200 milioni residui dopo il taglio attualmente previsto. Oltre a 500 milioni per i contratti di sviluppo, che il governo spera di raddoppiare dopo il confronto con l’Ue, e 240 milioni residui degli anni precedenti: “Le risorse che mettiamo in campo” per il settore auto sono “chiare e significative”, ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, elencando le cifre al tavolo Stellantis con azienda, sindacati e indotto: in totale un miliardo e 640 milioni nel biennio.
I sindacati: “Non basta, si conferma il disinvestimento”
Una somma che non basta, secondo i sindacati, riuniti al ministero per il tavolo Stellantis. “Hanno ripristinato 200 milioni solo per il 2025, rispetto al taglio previsto di 4,6 miliardi. Si conferma il disinvestimento da parte del governo“, afferma la Fiom. Come non basta la rassicurazione fornita al tavolo da Stellantis che l’azienda “non intende chiudere nessuno stabilimento in Italia, così come non ha nessuna intenzione di fare licenziamenti collettivi”, ha ribadito Giuseppe Manca, responsabile Risorse Umane di Stellantis Italia, illustrando il piano che prevede tra l’altro la produzione di cinque modelli entro il 2026 nello stabilimento di Melfi, e la conferma della Panda a Pomigliano d’Arco. I sindacati vengono dallo sciopero generale del settore automotive dello scorso 18 ottobre, il primo unitario dopo 30 anni. Si dicono insoddisfatti dall’incontro e si ritrovano uniti anche nel tornare a chiedere che il confronto salga di livello, che passi a Palazzo Chigi, alla presenza dei vertici di Stellantis e della premier Giorgia Meloni. Ottenendo però di fatto una mezza chiusura dal governo. “Se vi sono le condizioni per chiudere al meglio il tavolo con un accordo di alto profilo è giusto che questo sia fatto a Palazzo Chigi – è il ragionamento del ministro Adolfo Urso -. Se invece è necessario fare ulteriori approfondimenti, è giusto che questo avvenga svolto nel ministero competente con i sindacati, le Regioni, le forze produttive”. “Aspettiamo – ha ribadito – che Stellantis ci dica se è in condizione di darci le risposte che chiediamo”.
I temi di ammortizzatori sociali ed ecobonus
Per la Fiom “non c’è stato nessun passo in avanti né da parte del Governo, né da parte dell’azienda“, per questo “abbiamo bisogno nell’immediato della convocazione del tavolo a Palazzo Chigi in quanto è necessario coinvolgere anche gli altri ministeri, altrimenti ci autoconvocheremo”. Al tavolo i sindacati hanno anche ribadito la necessità di un intervento straordinario su ammortizzatori sociali specifici: “È necessario evitare il rischio di 25.000 licenziamenti nel 2025 quantificati per Stellantis e indotto se non si interviene”, sottolinea il segretario generale Fim Ferdinando Uliano. Intanto il tavolo è stato aggiornato al 16 dicembre. Nel frattempo il ministro Urso spera di ottenere aperture dall’Europa. Al tavolo con le parti, ha spiegato che l’Italia ha predisposto un ‘non paper’ sull’auto, “con incentivi alla domanda, stabili e duraturi nel tempo, con risorse comuni destinate ai consumatori europei”, e che sarà discusso nel Consiglio Competitività del 28 novembre. Urso chiude poi agli ecobonus: “Svenano gli Stati ma non risolvono il problema. È come svuotare un oceano con dei secchielli. Quest’anno abbiamo investito un miliardo di euro di intesa con Stellantis, che aveva sostenuto che la misura avrebbe aumentato la produzione in Italia. È accaduto esattamente il contrario e quindi, come preannunciato, non la riproporremo più“.
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www.lapresse.it è stato pubblicato il 2024-11-15 08:08:45 da LaPresse
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