SAN BENEDETTO – Il congresso, conclusosi con lo scrutinio di domenica 12 gennaio, ha visto il 37enne prevalere su Andrea Manfroni con 174 contro 166
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di Giuseppe Di Marco
Marco Giobbi è il nuovo segretario del Pd di San Benedetto. Il 37enne ha sconfitto il suo diretto concorrente, Andrea Manfroni (ex segretario di circolo) con 174 voti contro 166 ottenuti nel congresso conclusosi con lo scrutinio di domenica 12 gennaio.
«Ora ci troviamo in una fase importante per San Benedetto – dichiara Giobbi – In quanto il risultato del congresso è stato quasi un pareggio: dato che esige l’assunzione di grande responsabilità, a chi chiederà un cambio di passo nel Pd. Cosa che, peraltro, ho detto anche ad Andrea Manfroni. Ripartiamo dal perché stare nel Pd, che vuol dire fare politica e non polemica. Nel partito deve essere ripristinato un tipo di confronto utile, in quanto mirato e soprattutto fatto nei luoghi giusti. Dobbiamo essere dialoganti, perché nessuno dei due gruppi è realmente predominante. Ieri è stato un punto di partenza per le prossime tornate elettorali, alle quali dobbiamo arrivare ristrutturati. Abbiamo l’onore di essere il primo partito del centrosinistra, e l’onere di dovere rappresentare un elemento aggregante per i nostri interlocutori. Al centro dobbiamo mettere la politica con l’incontro negli organismi di partito».
Va ricordato che il Pd ha perso le ultime due elezioni amministrative conseguendo, in quella del 2021, una percentuale inferiore all’8%. «Siamo all’opposizione: riconosciamolo e ripartiamo da lì – prosegue il segretario – Ripartiamo dall’analisi della situazione occupazionale ed economica del territorio, che sta vivendo un periodo di grande difficoltà: benché a forte vocazione turistica, la nostra economia risulta molto stagionalizzata, quindi dobbiamo tirarla fuori da quei pochi mesi estivi in modo da dare, a San Benedetto, nuove opportunità di formazione e di lavoro: al loro affievolirsi, si indeboliscono anche le forze politiche. La composizione che abbiamo scelto per le nostre liste va nella direzione opposta: ai giovani bisogna restituire spazi concreti».
Le tensioni della fase congressuale però non si sono affatto affievolite, con Manfroni che annuncia di voler organizzare un incontro per raccontare il «travagliato iter» che avrebbe caratterizzato il congresso stesso. «Il congresso ha visto prevalere per soli otto voti Marco Giobbi – scrive Manfroni – mentre si è registrata la parità nella composizione degli organismi dirigenti (16 a 16 risulta essere la composizione dell’assemblea dell’Unione). L’esito del congresso restituisce una forte affermazione del Circolo Nord, l’unico su tre a sostenere il sottoscritto che si è presentato con l’intento di unire il partito e offrire dunque una nuova prospettiva».
Manfroni infine rimarca che la propria lista non è stata composta con il «bilancino». In cauda venenum, come si suol dire in questi casi.
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www.cronachepicene.it è stato pubblicato il 2025-01-13 17:54:20 da Giuseppe Di Marco
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