[ad_1]
L’idea progettuale di un
“quartiere inglese” a Marsala verrà illustrata dal sindaco
Massimo Grillo, sabato prossimo, alle 17.30, alle Cantine Florio
alla presenza dell’ambasciatore del Regno Unito in Italia, lord
Edward David Gerard Llewellyn.
Il progetto, spiega una nota del Comune, “mira a valorizzare
un’area significativa della città, attraverso il recupero e la
valorizzazione dello storico legame tra Marsala e la comunità
britannica, restituendo identità, bellezza e futuro a luoghi che
rievocano racconti di scambi commerciali, sviluppo del
territorio e pace”. Dopo la presentazione dell’idea, è previsto
“un confronto con responsabili di cantine, operatori culturali e
stakeholder locali per la condivisione dei contenuti e delle
potenzialità del progetto”.
Invitato dall’amministrazione comunale, l’ambasciatore
britannico in Italia era stato a Marsala l’11 maggio 2023,
nell’anniversario dello sbarco di Garibaldi e dei Mille in
camicia rossa che diedero avvio al processo di unificazione
nazionale. Sbarco favorito dalla presenza di due navi inglesi
nel porto di Marsala. La marina borbonica, infatti, non sparò
contro il “Piemonte” e il “Lombardo” per il timore di colpire le
unità navali del Regno Unito. Ma il legame tra Marsala e gli
inglesi è ancor più antico e risale al 1773, quando a Capo Boeo
approdò John Woodhouse, facoltoso imprenditore di Liverpool, che
intuì le qualità del vino locale, commercializzandolo e
rendendolo famoso nel mondo. E a seguire il suo esempio furono,
poi, anche altri inglesi, tra i quali Ingham e Whitaker,
realizzando anche loro stabilimenti vinicoli. Quasi tutti nei
pressi del porto. La comunità britannica a Marsala realizzò
anche una chiesa per i riti della chiesa anglicana. L’edificio
di culto, negli anni ’70 del secolo scorso, fu trasformata in
discoteca (“Silver”).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA
www.ansa.it è stato pubblicato il 2025-06-12 19:12:18 da

0 Comments