FOGGIA – Non è fuga dall’Asl di Foggia, garantisce il direttore generale Antonio Nigri. Ma il secondo direttore sanitario che decide di cambiare aria in sei mesi evidenzia un malessere, qualcosa che non torna. «Il ritmo del lavoro è intenso e stressante – riconosce il dg – e bisogna fare i conti con il proprio stato di salute. Stefano Porziotta (il dirigente dimissionario: ndr) aveva la necessità di assentarsi per ragioni personali. È un ottimo e serio professionista, con lui un rapporto eccellente. Spero che ritorni quando avrà rimesso a posto le sue cose, lo considero un arrivederci».
Nell’Azienda sanitaria foggiana tiene banco la vicenda dei medici dimissionari, a quanto pare alcune decine spaventati dal diktat governativo sulle pensioni di anzianità. Due giorni fa c’è stato un vertice con la direzione generale, alcuni minacciano di lasciare sguarniti reparti e servizi se in Parlamento non si riuscirà a modificare sostanzialmente la legge di Bilancio che prevede una rivalutazione al ribasso dei contributi pensionistici versati fino al 1995 se si decidesse di andar via senza attendere la pensione di anzianità.
Nigri ha incontrato ieri una delegazione di camici bianchi, rassicurandoli per quel che possono i suoi uffici sul piano della retribuzione: «Se il governo dovesse mantenere i suoi propositi sull’articolo 33 – spiega Nigri – l’Asl si impegna a non trattenere sulla loro busta paga le ultime tre mensilità se decidessero di andarsene, non avendo presentato per tempo domanda di preavviso. Naturalmente ci auguriamo che ciò non accada, ho provato a spegnere sul nascere il fuoco che arde sotto la cenere del dubbio e dell’impazienza di capire come va a finire. Ci sono medici di varie discipline coinvolti in questa storia». Nella delegazione ci sono cardiologi e medici di medicina generale dell’ospedale Masselli Mascia di San Severo, un biologo del laboratorio di analisi di Vico del Gargano, il direttore del dipartimento dipendenze Patologiche e una serie di altri professionisti che nell’attesa di sapere cosa accadrà alla Camera dei deputati, chiedono di essere rassicurati dall’Asl.
Calma piatta invece al policlinico Riuniti, un solo medico probabilmente andrà via anticipatamente per sfuggire alle (eventuali) forche caudine dell’articolo 31. E intanto resta aperto il fronte con l’ispettorato del Lavoro, il cui intervento è stato sollecitato dai medici aderenti al sindacato Anaao Assomed che contestano il mancato pagamento delle prestazioni aggiuntive e disguidi sui turni. La reazione della direzione generale non si è fatta attendere, il direttore generale Giuseppe Pasqualone informa di aver aperto approfondimenti proprio sui turni incriminati dei medici, sarebbe state rilevate dagli uffici alcune anomalie. Caustico Pasqualone: «Chi ha percepito guadagni che non doveva dovrà restituire le somme».
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www.lagazzettadelmezzogiorno.it è stato pubblicato il 2023-12-02 12:54:48 da
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