Meloni contro il Manifesto di Ventotene, sale la tensione anche al Senato

Meloni contro il Manifesto di Ventotene, sale la tensione anche al Senato



Meloni contro il Manifesto di Ventotene, sale la tensione anche al Senato

Paita (Iv): “Parole gravi e vergognose della premier alla Camera”. Urla dai banchi del centrodestra

Si accendono gli animi anche al Senato all’indomani della bagarre alla Camera dopo le parole della premier, Giorgia Meloni, sul manifesto di Ventotene. “Ciò che è avvenuto ieri alla Camera sul manifesto di Ventotene da parte della presidente del Consiglio è grave per la democrazia, per l’Europa, e se ne debba parlare in Aula”, ha detto la capogruppo al Senato di Iv, Raffaella Paita, in apertura di seduta. Urla di protesta si sono levate dai banchi della maggioranza.

L’intervento di Paita (Iv)

“Credo che estrapolare dal contesto le parole di persone al confino, di eroi, sia quanto di più grave, vergognoso e disumano si sia visto negli ultimi anni, in un momento importante per la vita del paese. È una cosa – ha aggiunto Paita – che disonora il nostro paese e non rende giustizia alla storia dell’Europa, alla resistenza, all’antifascismo. È una pagina brutta che testimonia qualcosa di recondito nella storia della destra”.

L’ira delle opposizioni a Palazzo Madama

A farle eco il senatore del Pd, Dario Parrini, vicepresidente della Commissione Affari costituzionali: “Noi ieri ascoltando le parole della premier alla Camera abbiamo tremato di sconcerto, di sdegno, ma anche di fierezza. Di sconcerto perché i fascisti misero Spinelli e Rossi in galera e al confino e la fascistissima banda Koch fatta di criminali sparò tre colpi di pistola a Eugenio Colorni, uccidendolo in via Livorno, in un posto in cui vorrei che tutti i membri di questo Senato andassero almeno una volta nella vita”. “Giorgia Meloni, che di quella storia è discendente politica e non lo nega, ha cercato di mettere alla gogna Spinelli, Rossi e Colorni e lo ha fatto con citazioni caricaturali e stravolgenti del manifesto di Ventotene, uno dei documenti più gloriosi della nostra storia. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel 2021 ha visitato Ventotene e ha deposto un fiore per Spinelli e ha detto che il Manifesto di Ventotene è un ineludibile punto di riferimento per tutti noi, per il presente e per il futuro”, ha aggiunto.

Magni (Avs): “Ventotene fondamenta nostro Paese”

“La questione di Ventotene sono le fondamenta del nostro Paese. Se voi non vi riconoscete, vorrà dire che non vi riconoscete nella Costituzione italiana. Chiediamo di discuterne, perché questo è un fatto centrale, fondamentale. Il fascismo è un reato, non potete impedire di discutere di questa cosa nel nostro Paese”, ha detto il senatore di Avs, Tino Magni.

Patuanelli (M5S): “Ricordare la natura antifascista del Parlamento”

“Io penso che sia sempre utile ricordare in ogni momento la natura antifascista della nostra Costituzione e di queste aule, la natura stessa del Parlamento come elemento di contrasto a quella pagina buia del nostro Paese. Quello che è successo ieri alla Camera è la scientifica capacità del presidente del Consiglio di togliere l’argomento in discussione con cose che non c’entrano nulla”, ha dichiarato il capogruppo al Senato del M5S, Stefano Patuanelli.

La ‘difesa’ dai banchi della maggioranza

Dai banchi della maggioranza il capogruppo di FI, Maurizio Gasparri, fra l’altro, ha sottolineato: “Che Spinelli e tutti gli altri che stavano a Ventotene siano stati perseguitati, non ci sono dubbi. E rinnoviamo l’omaggio alla loro storia, al loro pensiero, a quello che hanno rappresentato. Dopodiché sarà legittimo non condividere questa o quella pagina, come io non ho condiviso alcune pagine di Gramsci e altre sì, come in quel manifesto di Ventotene alcune cose sulla proprietà privata non vanno bene” E ancora: “L’ho detto liberamente nel Parlamento perché bisogna studiare la storia. Faremo un convegno sulle cose positive e negative del manifesto di Ventotene, ma lasciate la libertà di dire il proprio pensiero”.

Il senatore della Lega, Claudio Borghi, tra le proteste dell’opposizione, ha detto: “Meloni si è limitata a citare letteralmente, senza interpretazione, quello che è scritto sul manifesto di Ventotene. Io è 11 anni che invito a leggerlo, perché è tutto legittimo. Non è che se uno scrive una cosa in prigione rispetto a un albergo cambia il punto di vista di quello che è scritto. Per chi ha a cuore la democrazia le parole del manifesto di Ventotene sono ripugnanti”.

Dal canto suo, il capogruppo di Fratelli d’Italia, Lucio Malan, ha dichiarato: “Bisognerebbe ricordare che la nostra Costituzione ha applicato principi del tutto diversi da quelli della dittatura del proletariato, da quelli dove si dice che la volontà popolare è disordinata. Io noto che citare le parole testuali di Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni suscita l’ira di alcuni fra coloro che dicono di sostenerli”.

 

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www.lapresse.it è stato pubblicato il 2025-03-20 11:56:45 da LaPresse


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