Sull’agenda di Giorgia Meloni, per ora, il 20 gennaio c’è un invito. Alla Casa Bianca, per l’insediamento di Donald Trump che tornerà alla guida degli Stati Uniti. Un invito che non è ancora un impegno preso, né annullato. La premier deciderà nei prossimi giorni se partecipare. E nel frattempo, nell’ottica dei buoni rapporti da tenere e confermare oltreoceano, Meloni riserva ancora complimenti a Elon Musk. Lo fa in una lunga intervista al settimanale Sette. In un crescendo che, parlando del proprietario di X e Tesla, va da «un uomo geniale» a «una grande personalità del nostro tempo». Fino a «un innovatore straordinario e che ha sempre lo sguardo rivolto al futuro». E di sicuro «non un mostro» come lo dipinge la sinistra, solo perché «ha scelto il campo ritenuto sbagliato della barricata». Quindi sentenzia: «Io, da sempre, non ragiono così».
Parole che confermano la sintonia con il magnate americano voluto e acclamato l’anno scorso ad Atreju, la festa organizzata da Fratelli d’Italia. E più volte immortalato in foto insieme alla premier, vicini e sorridenti. A domanda se sono amici, Meloni però glissa e preferisce la risposta più neutra: siamo “due persone che hanno un ottimo rapporto». Senza negare le differenze: «Ci sono cose su cui il nostro punto di vista è più simile, altre che ci vedono più distanti, ma questo non impedisce il confronto». Anzi, insiste: «Trovo naturale poter dialogare con lui». Una stima e vicinanza che da tempo ‘contendè a Matteo Salvini. In una gara di elogi a cui anche oggi il vicepremier leghista non si sottrae. «Potrà fare il bene non solo degli Stati Uniti ma anche del nostro paese – rimarca Salvini in una diretta sui social – perché con i satelliti di Starlink penso che si potrebbero connettere anche tante città italiane che oggi non hanno connessione». E non lesina complimenti: «è un grande, un genio, un visionario che sta dando lavoro a centinaia di migliaia di persone».
Da qui l’etichetta che Debora Serracchiani del Pd scaglia contro il ministro definito «cameriere di un miliardario». Altro che «difensore del nord» o «sovranista». E affonda il colpo: «A questo si è ridotto Salvini sdraiandosi ai piedi di uno che accarezza l’Afd e insulta premier europei. Bossi o Maroni non si sarebbero umiliati così». In ogni caso, su Musk resta la considerazione che i buoni rapporti con lui potrebbero favorire quelli più ampi con gli Stati uniti e il prossimo presidente. Perciò in vista dell’insediamento di Trump, Meloni ha accolto con piacere l’invito (personale) del tycoon e della figlia Ivanka. E lusingata probabilmente al pensiero di poter essere la prima premier italiana (e uno dei pochi capi di governo europei) presente a un evento che, al di là del valore istituzionale per quel Paese, avrebbe un significato politico più ampio. Segno di un ruolo che in prospettiva l’Italia potrebbe giocare (o ambirebbe ad avere) nei rapporti tra Washington e Bruxelles, per favorire un dialogo che al momento non è facile da immaginare. Tornando a livello nazionale e anticipando un pò la conferenza stampa di inizio anno prevista il 9 gennaio, Meloni traccia un bilancio dei primi due anni e mezzo al governo. Ammette che «tutto è perfettibile», ma esclude «pentimenti e rimpianti» e soprattutto di aver «mai fatto una scelta della quale dovermi vergognare». Altrettanto assertiva sul suo partito: togliere la fiamma dal simbolo di Fratelli d’Italia “non è mai stata una questione all’ordine del giorno».
Leggi tutto l’articolo Meloni elogia Musk e valuta se volare da Trump il 20gazzettadelsud.it è stato pubblicato il 2025-01-03 20:57:40 da [email protected] (Redazione)
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