Meteo, dopo tanta stabilità torna la temporale per Capodanno


Roberto Nanni, esperto di Ampro Meteo Professionisti, prevede qualche temporale per Capodanno e un calo delle temperature per l’Epifania. “A metà di queste festività natalizie dominate da un clima insolitamente mite e in prossimità della fine di un 2023 che conferma la regola degli ultimi anni di una circolazione a stampo prevalentemente anticiclonico, è legittimo chiedersi quando potremo attenderci un cambiamento. In un’epoca dove le stagioni invernali rimangono pressapoco al palo, al netto di brevi e fugaci passaggi perturbati più coincidenti a un clima autunnale che altro, le sorti del tempo atmosferico vengono affidate spesso alla speranza di attingere, o meno, al serbatoio di aria gelida confinato nel circolo polare artico. Vi anticipiamo fin da subito, per non alimentare false aspirazioni in freddofili incalliti, che di freddo, almeno fino alle porte dell’Epifania, non se ne vedrà nemmeno l’ombra. Anzi, se escludiamo locali episodi di “freddo finto” (come viene definito da alcuni) prodotti essenzialmente dall’inversione termica come precursore di stratificazioni nuvolose, nebbie e smog nei bassi strati, potremmo parlare addirittura di valori termici ancora una volta oltre alle medie del periodo. E a risentirne, oltre a farne le spese maggiori l’integrità di nevai e ghiacci, sarà ovviamente il turismo in montagna e la qualità dell’aria in Pianura Padana”.

“L’epifania che il clima temperato si porta via. Sebbene questa enunciazione possa sembrare un pochino fantasiosa è frutto di un’analisi probabilistica dall’attendibilità più elevata. Una perturbazione più organizzata, secondo le attuali proiezioni, potrebbe raggiungere l’Italia tra venerdì 5 e l’Epifania con effetti in termini di piogge soprattutto al Centrosud dove dovrebbe isolarsi una depressione che alimenterà anche venti intensi. In questa fase le correnti fredde provenienti dal nord Europa dovrebbero puntare con maggiore decisione verso il Regno Unito e alimentare una depressione più bassa in grado di coinvolgere tutto il comparto iberico e successivamente anche la nostra Penisola: determinando un peggioramento più marcato del tempo con piogge abbondanti e nevicate in montagna. Se tuttavia sussiste un certo margine di incertezza, durante il successivo periodo, e più precisamente a cavallo della prima e la seconda decade (8-15) di gennaio, l’evoluzione sub-stagionale sembra propendere per un regime atlantico apparentemente negativo, ovvero, con una configurazione anticiclonica lungo il Nord Atlantico e fin sulla Groenlandia che favorirà l’affondo nel cuore del Vecchio Continente di masse d’aria artica e sul Mediterraneo la discesa di correnti settentrionali con possibile approfondimento di un’onda depressionaria. Ovviamente queste ipotesi a lungo termine, frutto di forzanti troposferiche e non dell’evento di stratwarming che si andrà a realizzare in stratosfera, saranno all’origine di un deciso cambio di circolazione in Europa a conferma di anomalie marcatamente negative benché dagli effetti limitati nel tempo. Nonostante questo scenario debba essere opportunamente valutato in fase deterministica in virtù di quanto freddo riesca a raggiungere il nostro Paese ne otterremo dei risvolti più o meno invernali”.

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www.parmatoday.it è stato pubblicato il 2023-12-30 10:46:33 da


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