La saga del trasporto pubblico a Napoli prosegue, ed è la Metro Linea 6 ad occupare l’attenzione dei cittadini e delle autorità.
Chiusa da quasi un decennio, sembrava prossima alla riapertura nel 2024. Purtroppo, i ritardi sembrano non aver fine: un ostacolo tecnico inaspettato potrebbe compromettere la deadline e mettere a rischio i fondi europei.
I sei treni originari, datati 1990, erano destinati a rivoluzionare il trasporto cittadino su questa linea. Secondo le previsioni, e forse le aspirazioni, la Linea 6 dovrebbe infine riaprire a giugno 2024 con questi storici convogli.
Incredibilmente, dopo oltre tre decenni dalla loro messa in funzione, quattro dei sei treni originali sono ancora in servizio. La Linea 6, in queste condizioni, risulta essere una sorta di “museo su rotaie” piuttosto che un servizio di trasporto.
In aggiunta, quattro nuovi treni con nuovi modelli dovrebbero raggiungere Napoli nel 2025, modernizzando ulteriormente la flotta.
Durante le prove di messa in servizio, è emerso un problema tecnico sorprendente: le ruote elastiche dei vecchi treni si sono frantumate.
Il fulcro della questione è che tali ruote sono ormai fuori produzione, complicando ulteriormente le procedure di sostituzione. Ecco perché è stata considerata l’opzione di utilizzare le ruote della metropolitana di Genova, compatibili con i treni napoletani.
La nota dolente arriva dal lato economico: 1,6 milioni di euro saranno necessari per la sostituzione delle ruote. Tali fondi verranno erogati dal Comune alla società Hitachi Rail STS, la concessionaria responsabile.
Il via libera alle nuove prove è previsto per metà novembre, sempre che non vi siano ulteriori impedimenti.
Le prove sono suddivise nei seguenti passaggi:
Dal canto loro, i lavori su alcune tratte procedono fortunatamente spediti. Ad esempio, la tratta Mergellina-San Pasquale è stata completata e consegnata in anticipo. Le verifiche per l’apertura al pubblico sono in corso e sembrano andare nel verso giusto.
Se tutto va come pianificato, la Linea 6 riaprirà entro giugno 2024, come da prescrizioni della Commissione Europea.
Ma i ritardi già accumulati mettono questa data a rischio, esponendo Napoli alla possibile perdita di fondi europei molto preziosi per la città.
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