È in miglioramento la qualità delle
mense scolastiche nei Comuni di Genova e Savona, che si
posizionano rispettivamente al 39mo e al 34mo posto nella
classifica del ‘9° Rating dei menu scolastici 2023-2024’
presentato alla Camera e pubblicato dall’osservatorio
Foodinsider, che ogni anno monitora lo stato del servizio su un
campione rappresentativo di circa un terzo delle mense italiane
senza considerare al momento i Comuni di Imperia e La Spezia.
Il rapporto attraverso un questionario ad hoc chiamato ‘Menù
a punti’ ha misurato l’equilibrio e la qualità degli alimenti
proposti nei menù scolastici. Il Comune di Genova ottiene 115
punti rispetto agli 84 dell’annualità precedente, Savona 123
punti rispetto ai 110 dell’annualità precedente, ma entrambi i
principali Comuni liguri sono lontani dalla vetta della
classifica guidata dai Comuni di Sesto Fiorentino con 248 punti,
Fano e Parma con 243 punti, dietro a città come Bologna con 166
punti, Torino con 142 e Milano con 132, davanti a Comuni come
Palermo con 105 punti, Napoli con 101 e Cagliari con 79.
Per quanto riguarda la frutta secca i menù che si
caratterizzano per il maggior numero di ingredienti come
mandorle, pinoli e noci sono Cremona (mandorle, pinoli), Siena
(mandorle, noci, pinoli), Genova (con quattro proposte di pesto
a base di pinoli) e Modena (pinoli e mandorle). Nel complesso la
maggioranza dei menù scolastici italiani, l’80%, non cita la
frutta secca come ingrediente nei menù.
L’indagine mette anche in luce aspetti negativi importanti:
aumenta il cibo processato e, secondo quanto riferito da
numerosi insegnanti, diminuisce la percentuale di pasto
effettivamente consumata. I maggiori consumi si rilevano nelle
scuole dove si fa educazione alimentare, dove ci sono le cucine
interne, dove i bambini hanno a disposizione più tempo per il
pranzo, dove i refettori sono meno rumorosi e, infine, dove la
frutta è servita a metà mattina anziché a fine pasto. Poche sono
le realtà sensibili al problema del ridotto consumo, come
dimostra il fatto che sono rare le attività di monitoraggio
degli scarti, rilevazioni che invece secondo Foodinsider sono
indispensabili per comprendere e affrontare il fenomeno.
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