11 settembre 2023
In città doveva sorgere una struttura d’accoglienza di primo livello per minori non accompagnati. Ma nessun gestore si è presentato
MODENA – Doveva avere sede a Modena una struttura d’accoglienza di primo livello per minori non accompagnati. L’annuncio direttamente dal prefetto Alessandra Camporota al termine della commemorazione per l’11 settembre. Quello dei minori non accompagnati è il problema centrale nella gestione dei migranti. Ragazzi senza punti di riferimento che finiscono presto nei giri dello spaccio e della delinquenza. Per questo motivo il governo ha deciso di realizzare a Bologna un hub regionale, mentre sotto la Ghirlandina doveva sorgere un centro alloggio e scuola. Dove insegnare l’italiano e fare formazione. Ma il bando è andato deserto. La prefettura sta pensando se presentarne un altro.
In comunità di accoglienza fuori dal territorio comunale sono stati collocati circa 50 minori portando il numero di posti presso comunità autorizzate a 220, a fronte dei 60 posti Sai. Tra luglio e agosto, con circa 90 i minori arrivati spontaneamente a Modena, in aggiunta a quelli trasferiti dal Ministero dopo gli sbarchi, per questo è stato necessario attivare strutture alberghiere per oltre 30 posti. Ma questa soluzione, “non è adeguata” ha detto il sindaco Muzzarelli scrivendo al ministro Piantedosi. Inoltre bisogna contare i 220 minori stranieri già ospiti di comunità autorizzate. Un numero che rischia di diventare ingestibile. Per questo è necessaria una riorganizzazione.
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