Sono 47 quelli arrivati a Modena direttamente dall’hotspot di Lampedusa. Il Siulp tuona: “Con le identificazioni si toglie personale dal controllo del territorio”. “I numeri sono ormai saturi” ripete l’assessora Pinelli
MODENA – Due mesi di tempo per preparare il piano sui nuovi Centri di permanenza per i rimpatri, con l’elenco delle strutture scelte. Il governo dunque conferma di voler aprire nuovi Cpr per fronteggiare i nuovi arrivi, da affiancare ai 10 già esistenti. Ne servirà almeno uno per regione, ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, puntando a riutilizzarli nelle caserme dismesse. Anche l’Emilia Romagna dunque è chiamata in causa. L’unico presente sul territorio era a Modena, era un centro di identificazione ed espulsione ed è stato chiuso nel 2013. Una volta fatta la scelta, il Genio militare si muoverà per il rapido allestimento. Mentre arrivano i primi no da Toscana e Alto Adige, il presidente Bonaccini commenta: “ci dicano cosa vogliono fare”. All’indomani dell’annuncio di 47 nuovi arrivi a Modena, dove sono finiti i posti per l’accoglienza, la situazione rimane estremamente complessa anche per la nostra città. Sulla questione è intervenuto il sindaco di Polizia Siulp: Nessuna polemica, ma è giusto che i modenesi sappiano che tale scelta comporta un aggravio di lavoro importante per la Polizia, a discapito delle attività da svolgere sul territorio modenese. Con le identificazioni si toglie personale dal controllo del territorio”. Alle preoccupazioni del sindacato di Polizia si aggiungono quelle dell’amministrazione comunale di Modena.
Sulla questione interviene anche il il deputato modenese del Pd Stefano Vaccari: A Modena i migranti vengono addirittura portati in Questura con un pullman da Lampedusa senza sentire l’obbligo istituzionale di avvisare gli amministratori locali per concordare modalità strumenti, luoghi e modalità di accoglienza. Il Governo vive alla giornata. Il presidente provinciale di fratelli d’Italia Pulitanò parla invece di un attacco al Governo pretestuoso, che svela il vero volto del partito democratico a cui non interessa nulla dell’accoglienza, ma di utilizzare l’immigrazione per la lotta politica.
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