Record di sbarchi, +103% rispetto allo scorso anno. Il ministro dell’Interno Piantedosi punta ad aumentare le espulsioni anche attraverso nuovi Cpr. Contrario il sindaco Muzzarelli; a Modena già nel 2017 si parlava di riaprire il vecchio Cie.
MODENA – Questione migranti: è stata l’estate del record per gli sbarchi (+103 % rispetto allo scorso anno) e lo ha ammesso anche il ministro dell’Interno Piantedosi al termine del Consiglio dei ministri. Il Viminale punta ad aumentare le espulsioni anche attraverso nuovi Cpr. Contrario il sindaco Muzzarelli; a Modena già nel 2017 si parlava di riaprire il vecchio Cie.
L’estate record per gli sbarchi finisce anche al centro della conferenza stampa seguita al primo consiglio dei ministri dopo la pausa estiva. La gestione dell’emergenza passa al sottosegretario Mantovano che guiderà un tavolo permanente, mentre dalle pagine di Libero il ministro Piantedosi annuncia che nel decreto sicurezza che sarà varato a breve verranno proposte misure per facilitare il rimpatrio dei migranti irregolari attraverso nuovi Cpr, centri di permanenza per il rimpatrio: “Ho dato mandato ai prefetti di individuare al più presto almeno una struttura per regione” – ha detto Piantedosi, annunciando la definizione di un pacchetto di misure tese a garantire maggiore sicurezza e legalità nelle città. Un Cpr per ogni regione: in realtà non è una novità, già nel 2017, Ministro Marco Minniti- si parlava di trasformare il vecchio Cie di via Lamarmora (attivo dal 2002 al 2013) in un centro per il rimpatrio. Allora Modena era finita nella lista del Viminale proprio come punto di riferimento per la gestione degli stranieri irregolari di tutta la regione. Come andò a finire lo sappiamo, alla fine non se ne fece nulla. Ma allora come oggi non era in discussione l’impegno della città nell’accoglienza quanto le garanzie, anche economiche, sulla sua gestione. Per Muzzarelli aprire oggi un Cpr sarebbe un errore
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