“Ventimiglia non è razzista” – dice il direttore della Caritas Intemelia a Ventimiglia Christian Papini in risposta alle dichiarazioni rilasciate dai ‘Solidali’.
Le persone che giungono a Ventimiglia cercano disperatamente di passare il confine in treno, a piedi, con i passeur o salendo di nascosto sui camion ma spesso vengono fermati o respinti e così non possono far altro che accamparsi lungo le vie della città di confine, principalmente in via Tenda e alle Gianchette, o chiedere ospitalità alla Caritas che li accoglie e aiuta. Donne e bambini vengono, infatti, ospitati nel Pad, ovvero il Punto di Accoglienza Diffusa. “E’ dall’11 giugno del 2015 che Ventimiglia soffre una situazione di disagio” – sottolinea il direttore della Caritas – “Dire che Ventimiglia è razzista è fuori luogo visto che mi sembra che finora sia stata molto tollerante. A mio parere, è un’affermazione disdicevole. La città ha un disagio oggettivo ma non sta reagendo in modo razzista“.
Solidarietà e generosità spingono, infatti, volontari, associazioni e pubbliche assistenze del territorio a recarsi a Roverino a donare, soprattutto alla sera, un pasto caldo e beni di prima necessità ai migranti che non hanno né cibo, né acqua. “Le frontiere sono chiuse e i migranti non sanno cosa fare e così si accampano in città” – afferma Papini – “La città, però, ha capito che il vero problema non sono i migranti”.
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