«Sono una nobile, non potete arrestarmi». Ha provato a usare il suo cognome importante per non essere arrestata. Ma il fascino del Rinascimento con la polizia non ha funzionato. E così per Giulia Farnese, 26enne romana, è scattato l’arresto.
Le accuse nei suoi confronti sono diverse: estorsione, lesioni e porto abusivo di arma. A fermare giovedì sera la ragazza sono stati i poliziotti del commissariato Casilino dopo la denuncia di un 39enne albanese, aggredito nella sua abitazione. Giulia Farnese si sarebbe recata in casa del 39enne, in via Pietra Porzia, fra Roma e Frascati, e lo avrebbe minacciato dopo una discussione: «Dammi la tua macchina e i soldi. Devo andare a Viterbo». Ancora non è chiaro per quale motivo la giovane avanzasse pretese del genere. Al rifiuto del conoscente albanese, che si trovava insieme al figlio, è nata però una colluttazione e la ragazza, sedicente nobile, ha ferito l’uomo sulla mano con un taglierino.
A chiamare le forze dell’ordine è stato il fratello del 39enne ferito. Nel frattempo la 26enne, che si trovava insieme ad altre due persone, aveva già fatto perdere le sue tracce. I poliziotti, però, l’hanno trovata tre ore dopo a poca distanza, in via Beata Chiara Bosatta, una delle piazze di spaccio di Ponte di Nona. Ed è li che per sfuggire all’arresto che la ragazza avrebbe sfruttato il suo cognome, sostenendo di essere erede della famiglia Farnese, una delle più importanti dinastie del Rinascimento.
Tra i Farnese più influenti della storia c’è Papa Paolo III, il duca Alessandro Farnese, governatore dei Paesi Bassi spagnoli, e la regina Elisabetta Farnese. Non è ancora chiaro se la giovane, che ha tra i suoi precedenti spaccio e reati contro il patrimonio, sia effettivamente una discendente del nobile casato. Tra papi, regine e cardinali, però, anche Giulia, residente a Vetralla, ora ha trovato il suo posto nella storia. Nel frattempo è stata associata al carcere di Rebibbia.
roma.repubblica.it è stato pubblicato il 2023-12-16 11:35:20 da [email protected] (Redazione Repubblica.it)
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