L’inchiesta sulla cosiddetta concorsopoli di Roccamonfina, che vede indagate tredici persone, tra cui impiegati e candidati di Minturno, ha fatto registrare un altro sviluppo. Infatti i carabinieri della Compagnia di Sessa Aurunca, si sono recati di nuovo nel municipio della cittadina casertana, forse per acquisire altri documenti o per avere dei riscontri rispetto al materiale che è già stato prelevato. Quindi l’indagine coordinata dal Tribunale di Santa Maria Capua Vetere continua e il nuovo blitz dei militari dell’Arma all’interno del municipio di Roccamonfina ne è una conferma. Falso ideologico e rivelazione di segreto sarebbero le ipotesi di reato a carico dei tredici indagati.
Come è noto nel luglio scorso i carabinieri casertani fecero il loro ingresso contemporaneo sia nel comune di Roccamonfina, ma anche in quello di Minturno, sequestrando telefoni cellulari, computer e documenti. Perquisizioni che riguardarono anche le abitazioni degli indagati. L’indagine è scattata in seguito all’espletamento di un concorso indetto dal Comune di Roccamonfina, per l’assegnazione di un posto da istruttore contabile amministrativo. A poche ore dalla conclusione delle perquisizioni e dei sequestri di dati e informazioni informatiche disposte dal Pm del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, Gerardina Cozzolino, si va delineando l’inchiesta che vede coinvolti i quattro componenti della commissione, due dei quali in servizio al comune di Minturno, e sei candidati, tutti di Minturno, giudicati idonei al termine del concorso, vinto da un interno del Comune di Roccamonfina, anch’egli indagato.
I componenti della commissione sono accusati di aver fornito ai nove candidati ritenuti idonei i testi preselettivi predisposti da una società specializzata, che dovevano rimanere segreti. I due dirigenti in servizio al Comune di Minturno, sono accusati di aver attestato il falso in un verbale. Le indagini sono state avviate in seguito ad una lettera anonima recapitata presso la Procura di Santa Maria Capua Vetere, in cui si ipotizzava uno svolgimento pilotato del concorso a favore di alcuni candidati provenienti da Minturno, lo stesso luogo di lavoro di membri della commissione. Secondo gli investigatori l’obiettivo era quello di trasmettere i dati ai candidati di Minturno, che poi avrebbero risposto correttamente, acquisendo così il diritto ad accedere alle prove successive. Una vicenda ancora tutta da chiarire e le cui responsabilità sono tutte da accertare.
L’articolo Minturno, Ci sono altri controlli sul concorso casertano
www.latinaoggi.eu è stato pubblicato il 2023-11-06 20:30:02 da
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