“Dai fatti raccontati da mia madre (Katje Feo), mio padre avendo sentito parlar male di me e di lei, si è avvicinato al ragazzo senza istinti aggressivi (per tutto il tempo con le mani in tasca), chiedendo il motivo di queste sue affermazioni. Il ragazzo non avendo nessun riguardo sferra tre pugni ben assestati sul volto di mio padre, facendolo cadere di testa sul marciapiede, causandogli un’emorragia cerebrale e portandolo al coma (intubato e al momento instabile al Santa Corona di Pietra Ligure)”.
A parlare è Alen Oliva, che ha deciso di intervenire con una lettera
sulla violenta aggressione del primo dell’anno a Bordighera, in cui il padre e titolare del locale Night & Day, di via Roma, è stato aggredito da un romeno di 27 anni, che lo ha preso a pugni in testa, procurandogli un’emorragia cerebrale.
Con queste parole Alen vuole dimostrare
che non è stato il padre ad attaccare e quindi a scatenare la reazione del romeno. La verità, almeno quella parziale, è comunque contenuta in un filmato.
“L’intero video delle telecamere esterne del bar Night and Day fa vedere per filo e per segno le azioni e i fatti raccontati – prosegue il ragazzo -. Mio padre non avrebbe mai alzato le mani ad una persona perché, già accennato a me in passato, non avrebbe voluto la chiusura del locale. Quella notte a lavorare era mia madre che si trovava all’interno del bar al momento dell’accaduto. Io avevo fatto il mattino. Se al posto di mia madre quella sera ci fossi stato io, sarei finito in ospedale con mio padre. Prego il ragazzo di dire la verità”.
Foto tratta dal profilo Facebook di Andrea Oliva
Fabrizio Tenerelli
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