ANCONA – La festa in campeggio che si trasforma in un incubo per una ragazzina, spinta a forza dentro un bagno e costretta a subire palpeggiamenti nelle parti intime. Aveva 14 anni Giulia, nome di fantasia per tutelare la vittima, quando un ragazzo di 25 anni le avrebbe teso una trappola durante una gavettonata di Ferragosto. Solo nove anni dopo ha trovato la forza di denunciare le molestie sessuali alla polizia. La ragazza, della provincia di Ancona, ha spiegato che aveva paura. «Temevo mi facesse ancora del male». Dopo la querela presentata a dicembre del 2021, il presunto autore di violenza sessuale è finito a processo davanti al tribunale di Ancona. L’imputato, 37 anni e all’epoca dei fatti 25enne, abita nello stesso paese della parte offesa, nell’Anconetano. Davanti al collegio penale, presieduto dalla giudice Francesca Grassi, si è aperto il dibattimento stamattina e al tribunale dorico ed è stata ascoltata in aula la vittima, oggi 26enne. Nella sua lunga testimonianza ha raccontato che il 15 agosto del 2012, durante una gavettonata nel campeggio della Rocca, a Falconara, dove si trovava in vacanza, sarebbe stata oggetto di molestie sessuali da parte di un ragazzo più grande di lei di 11 anni, in un bagno.
Poi, sentendo avvicinarsi altre persone, lui sarebbe uscito dalla stanza e si sarebbe allontanato senza andare oltre quegli atti sessuali. A quel punto la minore si sarebbe rifugiata in un camper confidandosi solo con due amiche. Il trauma per quello che era successo, però, sarebbe rimasto negli anni, impedendole di portare avanti relazioni sentimentali. Per questo, solo dopo molto tempo si è decisa a raccontare tutto ai familiari e poi a sporgere denuncia alla polizia nel dicembre del 2021. La 26enne si è costituita parte civile tramite l’avvocato Corrado Canafoglia, L’imputato, difeso dagli avvocati Francesca Petruzzo e Alessandro Genovali, respinge le accuse e sarà sentito nell’udienza del 27 febbraio.
www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2024-11-28 20:50:51 da
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