Il consiglio comunale ha impegnato l’amministrazione a “chiedere al Governo italiano di esprimere la sua ferma condanna delle azioni del regime russo nei confronti di Alexei Navalny e degli oppositori politici in generale”, a “richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sulla necessità di difendere i diritti umani e le libertà democratiche in tutto il mondo, denunciando ogni forma di dittatura e autoritarismo” e a “sostenere le organizzazioni internazionali che si occupano della tutela dei diritti umani e della promozione della democrazia, affinché possano continuare a svolgere il loro importante lavoro”.
La decisione è frutto dell’approvazione della mozione urgente presentata nel corso della seduta del consiglio comunale di ieri sera da parte del consigliere di Avantinsieme Franco Vaira. Il dibattito è avvenuto a notte inoltrata e, sia tra i banchi della maggioranza che tra quelli dell’opposizione, ci sono state diverse defezioni difficilmente incasellabili tra la scelta di non partecipare al voto e la necessità di andare al lavoro il giorno successivo. Tuttavia il documento è passato con i voti unanimi dei presenti al termine della discussione, con una rara posizione unanime.
Vaira, nel presentare il documento aveva fatto cenno “alla morte, a soli 47 anni, di Navalny, avvenuta il 16 febbraio 2024 all’interno della colonia carceraria artica IK-3, dove stava scontando una pena di oltre trent’anni per la sola colpa di essersi opposto in maniera non violenta al regime di Vladimir Putin”.
“Questo consiglio comunale non intende affatto esprimere un consenso ai contenuti dell’iniziativa politica di Navalny – ha proseguito Vaira -, che è stata caratterizzata da posizioni spesso contraddittorie e di incitamento all’odio politico e razziale. Ne sono testimonianza, ad esempio, le molte dichiarazioni xenofobe riportate dalla stampa internazionale e, contemporaneamente, il sostegno alla legalizzazione dei matrimoni omosessuali nel Paese, l’auspicato miglioramento dell’integrazione della Russia con l’Ucraina ed altro. Tuttavia la libertà di pensiero deve essere garantita in ogni comunità e in ogni Paese del mondo, e quando muore un detenuto per ragioni politiche la responsabilità è esclusivamente di chi lo ha incarcerato senza alcuna giustificazione”.
Ribadendo che “l’Italia, Paese fondato sulla democrazia e sulla libertà, è contraria ad ogni forma di privazione delle libertà democratiche e pertanto deve condannare in maniera dura e ferma le responsabilità del regime di Putin sull’intera vicenda, dal tentativo di avvelenamento di Navalny, alle condanne politiche, fino alla detenzione durissima degli ultimi anni” e ritenendo che”tutte le ricostruzioni fatte circa la tragica vicenda dal regime russo sono pretestuose e talvolta addirittura ridicole e che l’assassinio di Navalny è l’ennesima sfida all’Europa e alle democrazie mondiali, ma, soprattutto un duro avvertimento nei confronti di tutti gli oppositori russi in vista delle prossime elezioni politiche in quel Paese”, Vaira ha concluso chiedendo che il consiglio comunale “condanni “senza se e senza ma” le decisioni del Governo russo e del presidente della Russia che hanno portato dapprima alla privazione della libertà di un leader politico per la sola colpa di manifestare idee contrarie al regime ed infine alla sua morte”.
www.cittadellaspezia.com è stato pubblicato il 2024-02-21 02:48:51 da
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