ANCONA – Aveva scoperto di essere malato, dopo la morte del figlio. Un altro lutto ha colpito la famiglia di Marco Torcianti e Sara Ragni, la coppia di ciclisti morta a Senigallia il 13 agosto scorso, lungo la statale Adriatica. Una automobile Mazda li aveva investiti mentre pedalavano, uccidendoli sul colpo. Marco aveva 47 anni, Sara 36. A meno di un anno dalla loro scomparsa è venuto a mancare anche il padre di Marco, Renato Torcianti. Aveva 84 anni, era di Ancona, un macellaio in pensione. Il funerale sarà celebrato domani, alle 15, nella chiesa di San Paolo Apostolo a Vallemiano, ad Ancona.
L’84enne è morto sabato scorso, in ospedale, prima che la giustizia faccia il suo corso sull’incidente mortale dove ha perso il figlio. Oggi doveva esserci l’udienza preliminare per la morte dei due ciclisti ma lo sciopero delle camere penali dell’ordine degli avvocati ha fatto slittare al prossimo 3 novembre. Indagato per omicidio stradale plurimo c’è un 19enne di Cagli che era alla guida della Mazda. Il giovane tornava a casa con la sua fidanzata, dopo aver fatto l’alba a Portonovo, e avrebbe avuto un colpo di sonno che gli ha fatto invadere la corsia opposta al suo senso di marcia, quella dove si trovavano i due ciclisti. Ora rischia di finire a processo. Il 19enne è difeso dall’avvocato Chiara Gasparini che oggi ha aderito allo sciopero. I familiari della coppia di ciclisti sono rappresentati dall’avvocato Alessio Stacchiotti.
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