Morto in autostrada contro un tir, la Procura apre un fascicolo per…

ANCONA – C’è un fascicolo aperto per omicidio stradale, in Procura, sulla morte di Gabriele Ramazzotti, il 57enne che ieri mattina ha perso la vita lungo l’autostrada 14, tra i caselli di Montemarciano e Ancona Nord. L’uomo, dipendente dell’azienda di oleodinamica di Jesi, la Possanzini Srl, viaggiava come passeggero a bordo di un furgone guidato da un collega di 58 anni. I due procedevano sulla corsia sud, in direzione Pescara, quando hanno tamponato un tir che li precedeva. Un impatto violentissimo dove per Ramazzotti non c’è stato nulla da fare. In gravi condizioni il collega, ricoverato in Rianimazione all’ospedale di Torrette,è in prognosi riservata. Il pubblico ministero Rosario Lioniello ha disposto il sequestro dei mezzi coinvolti per fare accertamenti. Nessuna autopsia è stata invece disposta sul corpo del 57enne deceduto, originario di Santa Maria Nuova, sposato e con due figli. Le cause della morte sono chiare, è sopraggiunta per l’impatto con il mezzo pesante. La parte anteriore del furgone infatti è andata distrutta. Sono ancora da accertare eventuali responsabilità dell’autista del mezzo pesante. La Procura attende tutti i rilievi.

Quello che resta anche da chiarire è il perché si sia verificato il tamponamento. Non è chiaro se il tir si fosse fermato o avesse rallentato o se uno dei due mezzi si fosse appena immesso sulla carreggiata da una stazione di servizio che si trova a breve distanza da dove è avvenuto lo scontro. Dai primi accertamenti il furgone non avrebbe nemmeno frenato prima di tamponare il mezzo pesante che aveva davanti. La Usd Filottranese si è stretta al dolore di uno dei due figli di Ramazzotti per l’improvvisa scomparsa del padre. La moglie dell’uomo oggi ha fatto un post Facebook con un cuore fasciato e uno incrinato scrivendo: “Vi leggo tutti ma non riesco a rispondere, scusatemi. Grazie a tutti”. Poi ha ha scritto una frase per il marito, postando una loro foto insieme: “Il moro e il biondo va bè in tutto il mondo. Ciao Gabriele mio”.