Il ministero dell’Interno sarà
responsabile civile nel processo per la morte di Andrea
Demattei, lo studente di 14 anni rimasto incastrato con la sua
canoa nel fiume Entella a Chiavari (Genova) a gennaio 2023. E’
quanto emerso nell’udienza preliminare che vede imputati due
istruttori e sei vigili del fuoco. Il giudice ha rinviato
l’udienza al prossimo 19 dicembre.
Il ragazzino stava facendo allentamento con altri giovani.
Era rimasto in acqua per molto tempo ed era arrivato, in
condizioni critiche per l’ipotermia, al Gaslini dove era poi
morto due giorni dopo. “E’ stata autorizzata la chiamata del
ministero dell’Interno quale responsabile civile, questo è un
ottimo risultato. In questo tipo di processi – sottolinea
l’avvocato Rachele De Stefanis che assiste la madre del
ragazzino e la sorellina minorenne – il ministero è sempre il
grande assente. Se verrà accertata, come auspico, la
responsabilità dei vigili del fuoco è giusto che il ministero,
che poi è il datore di lavoro, si assuma le sue responsabilità”.
Gli imputati (difesi dagli avvocati Giorgio Zunino, Roberta
Barbanera, Nadia Solari, Silvia Morini e Guido Motta) sono i due
istruttori della Shock Wave sport, la società sportiva a cui era
iscritto Andrea, e sei vigili del fuoco (quattro della squadra
di Chiavari e due sommozzatori). Per il pm Francesco Cardona
Albini ci sarebbe stata una catena di errori: dal numero
insufficiente di istruttori sul posto e l’abbigliamento non
adatto, fino a un intervento in ritardo e manovre di salvataggio
scorrette.
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