Mostre, ma non solo, nel futuro di Palazzo Roncale



Oggi è stata presentata la nuova linea culturale decisa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, per la sua sede espositiva polesana

Prossimi appuntamenti: al Roncale una mostra dedicata a Cristina Roccati e a seguire allo scrittore Cibotto,  a palazzo Roverella una monografica dedicata a Vilhelm Hammershøi

Palazzo Roncale proporrà una mostra l’anno, confermando la scelta di Fondazione di riservare questa sede a progetti che approfondiscano la storia, le personalità e le vicende del territorio polesano. Ma la tematica di volta in volta scelta per la mostra diverrà progetto culturale esteso nell’intero anno, coinvolgendo in questa attività di approfondimento le istituzioni, insieme ai soggetti culturali e sociali del territorio. Questo nuovo modello comincerà a prendere forma già con il prossimo appuntamento in programma al Roncale, la mostra dedicata alla figura di “Cristina Roccati. La donna che osò studiare fisica”. Cristina, rodigina nata nel 1732, giovanissima si distinse come poetessa. Appena quindicenne scelse gli studi scientifici all’Alma Mater di Bologna (all’epoca parte dello Stato Pontifcio), qui nel 1751 ottenne la laurea in fisica, terza donna a conquistare la laurea al mondo. E prima “fuori sede” della storia.

Rientrata a Rovigo si dedicò all’insegnamento della materia all’interno dell’Accademia dei Concordi, della quale divenne, non senza opposizioni, Principessa (oggi diremmo Presidentessa).

La vicenda Roccati assume un valore particolare perché questa ragazza andò controcorrente rispetto al pensiero all’epoca dominante, che voleva che le materie scientifiche non fossero cosa per donne.

La mostra, ideata da Sergio Campagnolo e diretta da Alessia Vedova, è curata da Elena Canadelli, professore associato in Storia della Scienza all’Università di Padova – Dipartimento di Scienze decisive, Geografiche e dell’Antichità (DiSSGeA).

Il nuovo progetto culturale scelto dalla Fondazione per Palazzo Roncale entrerà nel suo pieno sviluppo con l’appuntamento successivo, dedicato ad Antonio Cibotto, intellettuale, giornalista, scrittore, uomo di cinema e di teatro che, con sapidità e profondità, ha raccontato Il Polesine, dalla Grande Alluvione al formarsi del cosiddetto “Modello Nord-Est”. A precedere, accompagnare e seguire la mostra, curata dal giornalista Francesco Jori, sono già previsti diversi momenti di approfondimento della poliedrica personalità culturale di Cibotto.

Il Presidente di Fondazione Cariparo Muraro, annunciati i due prossimi eventi del Roncale, ha ribadito il ruolo nazionale ed internazionale dell’altra sede espositiva gestita dalla Fondazione (e di proprietà del Comune di Rovigo): Palazzo Roverella. La prossima mostra di primavera del Roverella sarà una monografica dedicata a Vilhelm Hammershøi, il grandissimo artista danese che fu definito il “poeta del silenzio” e che anticipò Edward Munch.

“Rovigo”, anticipa il Presidente Muraro, “continua ad indagare al Roverella i più grandi maestri europei dell’arte tra Ottocento e Novecento. Negli scorsi anni abbiamo proposto fondamentali monografiche su Kandinskji, Renoir ed Henri de Toulouse-Lautrec, tra le altre. Grandissimi artisti molto conosciuti al grande pubblico. Protagonista della prossima stagione sarà un artista altrettanto grande, anche se meno noto: Hammershøi. Questa mostra sarà un’esclusiva per l’Europa, puntiamo quindi ad attrarre a Rovigo un pubblico che travalica i confini nazionali. Dopo anni di lavoro, crediamo che il Roverella sia maturo per una mostra di profilo e di qualità altissimi come questa. Il nostro è un atto di coraggio ma è anche una scelta ragionata, fatta conoscendo la qualità e l’interesse di andare oltre i terreni più sconfitti che contraddistingue il nostro pubblico”.

Soddisfazione anche da parte dell’assessore alla Cultura Erika De Luca. “L’amministrazione è e sarà sempre a fianco di progetti come questi che mettono Rovigo in primo piano nel mondo dell’arte e della cultura. In particolare il progetto presentato oggi, vede ancora di più rafforzare il legame con il territorio e con le figure e i personaggi che ne hanno caratterizzato la storia. Questo significa creare un legame di appartenenza e identitario sempre più forte. Siamo pertanto, orgogliosi di questi nuovi prestigiosi appuntamenti e ringraziamo la Fondazione Cariparo per il suo impegno nel creare cultura e nel promuovere la nostra città”. 

Rovigo, 06/11/24
Comunicato n. 547/24

Ufficio Stampa: Paola Gasperotto


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www.comune.rovigo.it è stato pubblicato il 2024-11-06 13:18:25 da


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