Multe a raffica nel varco di piazza San Francesco durante i lavori. La p…

di Marzio Dolfi

PISTOIA – ‘Bombardati di multe’ così si sentono i cittadini che fra luglio e settembre si sono trovati a transitare dal varco di Piazza San Francesco, mentre la zona era invasa dai lavori in corso per la pista ciclabile e gli automobilisti erano in pratica ‘costretti’ a mettere qualche ruota nella corsia riservata ai bus.

La telecamera, implacabile, riprendeva l’infrazione, annotava e preparava le multe. Mesi dopo sono arrivati i verbali: molti, per qualcuno fino a 15-20. Tutti uguali e tutti carissimi: 75 euro, pronti a diventare 100 dopo i canonici 5 giorni.

Chi si è trovato in mezzo a questa raffica di multe, dopo lo stupore iniziale, ha provato a capire, a protestare, a cercare una scappatoia da quella che assomiglia molto a un viaggio nell’assurdo.

Quelli caduti nella trappola si sono trovati sui gruppi social, hanno scoperto di essere tanti, hanno pensato anche di dar vita a una sorta di comitato: per mettere insieme le loro storie, per trovare una via d’uscita o anche soltanto per esorcizzare il mostro di cui ritengono di essere vittime.

Finora però hanno incontrato soltanto porte chiuse o l’invito a pagare i a fare ricorso. Nessuno insomma ha preso in considerazione le loro ragioni. Federica Leporatti ci mette in fila un elenco, lunghissimo, di raccomandate spedite a diversi indirizzi del Comune (Sindaco, Assessori, funzionari) o della Municipale.

Ricapitoliamo cercando di ricostruire la situazione. Loro o magari i loro figli al volante dell’auto si sono imbattuti nel varco di Piazza San Francesco nel momento sbagliato: non c’erano divieti (transito libero dalle 19 alle 9 del mattino), ma la strettoia dei lavori che invadevano parte della carreggiata era uno sbarramento difficile da aggirare. ‘Sconfinare’ per qualche metro nella corsia riservata ai bus (magari a notte fonda) deve essere sembrato un peccato davvero veniale. Talvolta obbligato da parcheggi scorretti, magari nelle serate del fine settimana.

E’ quello che ci dicono alcuni di loro, facendoci vedere una Piazza San Francesco che non ha però più le tracce della trappola in cui sono incappati nei mesi estivi.

Sotto il varco Monica Balli sfoglia 17 verbali. Tutti uguali. Come i 2 che ha già pagato. “Due giorni fa ho fatto ricorso al prefetto”, ci dice senza nascondere una legittima esasperazione ma nessuna voglia di arrendersi.

Anche Federica Leporatti ha pagato prima due verbali, poi altri due e un altro ancora.

Lei ha provato, con Socrate Angelini (che fa il camionista e di strade e sensi vietati se ne intende), a cercare di mettere insieme quelli che sono finiti sotto il capestro estivo del varco. Hanno usato il tam tam della rete e sono spuntati in molti a raccontare la stessa storia.

Sembra quasi impossibile che in pochi metri migliaia di automobilisti abbiano ripetuto tutti la stessa infrazione.

Ma sono loro – viene allora da chiedersi – i colpevoli o l’origine di tutto sta in una gestione poco accorta per due mesi e mezzo della zona dei lavori. Senza cercare colpevoli, non sarebbe stato più ragionevole oscurare per qualche settimana le telecamere? Dopo che si era visto il lievitare delle multe (diventate secondo una fonte comunale circa 60 al giorno) non sarebbe stato opportuno rimediare? ed evitare alla zona di diventare una sorta di girone infernale per gli automobilisti e per le loro tasche?

Non è stato fatto. Si tratta ora di trovare un rimedio a questa paradossale vicenda, considerando che quelli che hanno già pagato hanno fatto un sostanzioso regalo alle casse del comune.