Dopo la messa in sicurezza si procederà allo “stripping” la demolizione mirata delle strutture nelle case ancora esistenti, per evitare tentazioni di nuove occupazioni, poi prenderà il via il progetto di recupero vero e proprio che cambierà completamente il volto della Vela e la trasformerà in un simbolo. In quel palazzone saranno ospitati uffici pubblici e studi privati, iniziative di sviluppo e centri di condivisione: diventerà, nel progetto del Comune di Napoli, un luogo di rinascita ma, al tempo stesso, con la sua mole e la forma, ricorderà il fallimento di un’idea che s’è rivelata impercorribile. Andranno giù anche le altre due vele superstiti, tutto sarà sostituito da palazzi bassi, scuole, giardini, un luogo finalmente vivibile, anche se per adesso l’area continua ad essere il simbolo di una Napoli accartocciata su se stessa e bloccata nella melma degli errori del passato e del presente.
source
Napoli, la vicesindaca Lieto alla Vela Celeste di Scampia
One Comment
You must be logged in to post a comment.
Io sono una terrona al nord, vittima di stalking da parte di personaggi forti ed istituzioni che si piegano a questi ultimi. Ho sempre sentito che era al sud che c'era la mafia! Io sono stata distrutta da un poliziotto di nome Massimo Luznik ed un carabiniere Nicola Angieri d'istanza a Gorizia 17 anni fa. È da 17 anni che combatto. Non mollo. È un onore per me meridionale sentire che nella mia terra c'è chi combatte e non si arrende. Bravi. 👏👏👏