A maggio le fiamme gialle avevano fermato una quarantina di persone per traffico internazionale di sostanze stupefacenti, tra cui alcuni modenesi legati alla ‘ndrangheta e alla Camorra. VIDEO
BOLOGNA – Con l’arresto di due calabresi in Paraguay (estradati in Italia via Madrid dove erano stati portati dopo l’espulsione dal paese Sudamericano) si completa l’indagine della Guardia di Finanza di Bologna che lo scorso maggio, dopo due anni di indagini, aveva portato a 42 misure cautelari e al sequestro di quasi 90 chilogrammi di droga, tra cocaina e hascisc. Un’operazione in collaborazione con la polizia di Frontiera dell’aeroporto Da Vinci di Roma-Fiumicino e con il supporto dei Servizi speciali che si occupano di criminalità organizzata. I due calabresi erano sfuggiti all’arresto e avevano cercato rifugio in Paraguay dove, contemporaneamente, continuavano a portare avanti gli affari della ‘Ndrangheta, affari piuttosto lucrosi tanto che tra i beni sequestrati dalla Finanza ci sono 40 tra immobili e terreni, la maggior parte in Emilia Romagna, il resto in Calabria, beni di lusso come automobili e motociclette, 44 rapporti bancari e 80 tra società e attività commerciali per un valore stimato in almeno 50 milioni di euro. Diverse le misure cautelari che hanno colpito anche personaggi che gravitavano nel modenese, tre gli arresti che sono risultati essere veri e propri figli d’arte. Un 40enne di Vignola, nato a Roma ma originario della Campania, aveva letteralmente seguito le orme del padre che militava nel clan camorristico dei Muzzoni, specializzato nel riciclaggio del denaro. Tra i principali acquirenti dell’organizzazione, in grado di piazzare carichi di cocaina e hascisc, c’era anche un siciliano di 33 anni residente a Modena. Nel suo caso era lo zio a intrattenere rapporti diretti con Cosa Nostra, tanto da fingersi pentito per ostacolare le indagini sull’attentato a Paolo Borsellino. Nella nostra regione era attivo il capo dell’organizzazione, Romeo Giuseppe, che si avvaleva anche della collaborazione di una rete di criminali cinesi, in grado di mettere a disposizione il denaro contante per pagare i narcotrafficanti colombiani.
‘ndrangheta Camorra guardia di finanza narcotraffico traffico sostanze stupefacenti
Source link
0 Comments