NARDO’ – Disposti accertamenti sui mezzi coinvolti e sul punto d’urto dell’incidente e sulle immagini video degli impianti attivi per far luce sul sinistro mortale del 21 febbraio scorso, all’interno del centro prove di Nardò della Porsche, in cui ha perso la vita il driver salentino Mattia Ottaviano. E intanto è salito il numero degli indagati, poiché sono dodici i nominativi che compaiono nel conferimento dell’incarico. Nella mattinata di ieri, il pm Alessandro Prontera ha conferito l’incarico all’ingegnere Lelly Napoli nell’ambito di un accertamento tecnico non ripetibile. Le operazioni peritali avranno inizio il 29 aprile ed il consulente dovrà ricostruire la dinamica del sinistro “effettuando i necessari rilievi fotografici e planimetrici, accertando il preciso punto d’urto”. L’ingegnere Napoli dovrà dunque effettuare un sopralluogo, anche con l’utilizzo di droni, in località “Fattizze” ed esaminare i mezzi posti sotto sequestro per verificare l’efficienza degli stessi. E dovrà estrapolare ed analizzare i dati contenuti nei telefonini, tra i quali quello del driver, ritrovato nella pista, oltre ai video degli impianti (alcuni elementi sono già stati acquisiti dal consulente Silverio Greco).
Va detto, che nelle scorse ore, il pm aveva iscritto nel registro degli indagati, come atto dovuto: il collaudatore al volante della Porsche Panamera, Roberto Politi, la società Nardò Technical Center (Ntc) e i suoi manager: Dirk Philipp, membro del consiglio di amministrazione di Porsche Engineering, il direttore generale e Ad di Ntc Antonio Gratis e il responsabile settore finanza e acquisti Antonio Pizzigallo. E poi, Alessandro Giuseppe De Gioia, director of operations di Ntc, Pierpaolo Positano, maintenance coordinator, Salvatore Moscogiuri, preposto alla gestione piste e Andrea Baldi, coordinatore delle operazioni dei collaudatori. E come detto, in queste ore, si sono aggiunti i nominativi di Maria Chiara Calignano, Salvatore Greco e Tommaso Patisso, anch’essi preposti alla gestione piste. I dodici indagati sono accusati delle ipotesi di reato di omicidio stradale o omicidio colposo. Tra di essi compare anche la Ntc che risponde di un illecito amministrativo, in relazione al reato di omicidio colposo. Sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Gianluca D’Oria, Francesco Tobia Caputo, Francesco Galluccio Mezio, Francesco D’Alessandro, Benedetta Venturato, Alessandro Varvaressos, Ennio Alagia, Alain Maria Dell’Osso, Elio Giannangeli, Federico Consulich ed hanno nominato come propri consulenti tecnici di parte: Alfonso Micucci, Paolo Dal Checco, Massimiliano Bursomanno, Pierangelo Adinolfi. I familiari della vittima, assistiti dagli avvocati Giuseppe Bonsegna, Giulia Bonsegna e Cinzia Stefanizzi, si sono affidati ai consulenti Antonio Vernaleone e Luigina Quarta.
Il drammatico incidente è avvenuto il 21 febbraio scorso, attorno alle dieci, all’interno dell’impianto automobilistico di proprietà Porsche ubicato a Nardò. Mattia Ottaviano, 36 anni di Tuglie, driver di una ditta esterna, era alla guida di una moto Ducati Panigale in fase di collaudo, quando sarebbe stato violentemente tamponato da una macchina Porsche Panamera condotta da un altro collaudatore. Per il giovane di Tuglie non c’è stato niente da fare, nonostante la tempestività dei soccorsi.
www.lagazzettadelmezzogiorno.it è stato pubblicato il 2024-04-11 11:18:06 da
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