PALERMO- Un Natale di parole forti, quelle pronunciate dall’arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, durante la Messa solenne: “Yasmine, bambina undicenne della Sierra Leone, unica superstite di un ennesimo naufragio consumatosi nel Mare Nostro – non più mare di incontro e di scambi bensì barriera invalicabile, teatro di crudeltà e stagno di morte –, soccorsa grazie ad una piccola imbarcazione di una Ong, ad una ‘zattera’ di ‘pescatori di uomini’ in balia dei flutti”. (foto d’archivio)
“Ivan, partorito in una notte fredda per strada, – continua ‘don Corrado’ – qui a Palermo, da una donna con mille fragilità dopo una gravidanza portata avanti senza alcun accompagnamento medico, senza cure e premure. Nella stagione di una possibile guerra totale e in un tempo in cui ci siamo abituati alle esibizioni di forza, abbiamo paura della debolezza di Yasmine, di Ivan e della sua mamma. Li lasciamo in balia delle onde e in mezzo alle nostre strade, in balia all’ipotermia causata dai nostri cuori raffreddati e induriti, travolti dalla solitudine scavata dai pregiudizi mentali, etici, sociali, culturali e perfino religiosi. Yasmine e Ivan chiamati a cantare la vita, rischiavano – come tanti altri bambini – di essere inghiottiti dai marosi di una cultura dell’indifferenza e della morte che è diventata mentalità comune e visione politica”. Ecco l’affondo.
“Il Vangelo oggi ha fatto risuonare una parola della gioia – è la conclusione – e di speranza: «E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità» (Gv 1,14). Il Verbo continua ad incarnarsi in ogni carne fragile e in ogni carne che riconosce e si prende cura dei fragili e degli scartati di questo mondo, a maggior ragione se viene fatto perché sospinti dall’amore di Dio in Cristo Gesù”.
livesicilia.it è stato pubblicato il 2024-12-25 16:21:27 da Redazione
0 Comments