[ad_1]

ANCONA – La Cna Ancona interviene per dire la sua sulle crociere e l’annoso tema della risposta al fenomeno dei negozi del centro cittadino. «Sul turismo crocieristico – spiega Andrea Cantori, segretario della Cna Ancona – tutte le forze politiche e sociali in campo sono d’accordo: nel prossimo futuro sarà una delle direttrici di sviluppo della città. Per concretizzare questa nuova politica di sviluppo cittadino occorre comprendere il suo tessuto economico e fare scelte coraggiose. Sono numerosi gli appelli che provengono da più parti che invitano il tessuto commerciale di Ancona a una maggiore disponibilità negli orari di apertura, tali da permettere di accogliere, in maniera ottimale, i crocieristi. Le problematiche maggiori, secondo questa tesi, risiedono nell’orario spezzato che fanno la maggior parte dei commercianti e nella chiusura domenicale degli esercizi».
Cantori passa così ad elencare le problematiche che, secondo la sua analisi, non permettono al piccolo commercio non alimentare di adottare l’orario continuato e l’apertura domenicale: «La stragrande maggioranza di essi non ha dipendenti, o sufficienti dipendenti, all’interno del proprio punto vendita e questo limita fortemente la possibilità di estendere gli orari oppure aprire la domenica, con costi in questo caso molto superiori. Inoltre, non dobbiamo dimenticare – sottolinea – che abbiamo a che fare con persone: rinunciare al proprio giorno di riposo ha un costo che se non viene coperto da un ritorno economico adeguato non ha senso sostenere». Inoltre «La gran parte del flusso turistico crocieristico si reca verso la città vecchia, escludendo quindi la parte a est, verso il Passetto. Questo implica che la zona a est della città non è coinvolta in questi flussi». E poi «gli orari della crociera e le dinamiche sono spesso d’ostacolo al commercio. L’attracco infatti è alle ore 13,30 e quindi lo sbarco è successivo. Se consideriamo che i crocieristi sono invitati a risalire un’ora prima della partenza il tempo materiale per una visita è di circa 3-4 ore, un tempo troppo stretto da dedicare allo shopping». Infine «La spesa media registrata fino ad ora, da testimonianze sul campo, sembrerebbe limitata. Le attività non alimentari che hanno puntato sul turismo crocieristico hanno adottato strategie di prezzo, sotto i 10 euro, importo che esclude molte produzioni artigianali o commerciali».
Pertanto secondo Cantori «In questa fase, con i numeri attualmente presenti, Ancona può permettersi l’attuale situazione che vede la stragrande maggioranza della ristorazione e del commercio alimentare aperto e che coglie e raccoglie buoni risultati. Minore, invece, come detto, il numero di esercizi no food, che ha ricercato una linea di prodotti adatta, ma tenendo conto che un eventuale aumento dell’offerta su questo fronte potrebbe essere eccessiva rispetto alla domanda attualmente presente. D’altro canto, siamo coscienti che l’unica soluzione per permettere uno sviluppo della politica crocieristica, con aperture domenicali e orari continuati, risiede esclusivamente nella possibilità di aumentare le presenze, cercando quindi di raddoppiare gli attuali passeggeri che sbarcano ad Ancona. Per fare ciò però occorrono scelte coraggiose». Tra queste la prima, per Cna Ancona è «il molo Clementino. È questa uno dei tasselli fondamentali per lo sviluppo di una strategia crocieristica vincente. Abbiamo cercato di spiegare più volte le motivazioni del commercio non alimentare nei confronti delle crociere. Non dobbiamo mai dimenticare la storia della nostra città. Quasi tutte quelle che hanno le crociere, hanno anche una storia di turismo più radicata rispetto ad Ancona. Vorremmo ricordare che all’inizio di questa nuova politica, Ancona presentava una città chiusa e poco ospitale. Oggi il sistema food risponde pienamente alle esigenze dei crocieristi e questo è un risultato importante. Occorre tempo e soprattutto occorrono più crocieristi per permettere che anche da parte del commercio non alimentare ci sia una risposta. Sul campo registriamo da alcuni nostri commercianti che negli anni precedenti, i crocieristi entravano alcune volte con borse di grandi boutique, oggi invece le borse sembrano sparite sostituite dagli zaini in spalla. Tutto questo per rilevare che la spesa media è fortemente diminuita e l’offerta attuale permette solo un numero limitato di piccole attività no food aperte». La Cna però si dichiara «disponibile a sedersi attorno ad un tavolo per trovare soluzioni alle problematiche che abbiamo individuato, sapendo però che il punto nodale passa oggi dalle grandi navi e quindi – viene ribadito una seconda volta – dal molo Clementino».
www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2024-10-29 16:06:07 da

0 Comments