ANCONA – L’Istat ha reso noti i dati relativi agli incidenti stradali e alla mortalità nelle Marche per l’anno 2023. Lo scorso anno quindi si sono verificati 4.956 incidenti stradali che hanno causato la morte di 89 persone e il ferimento di altre 6.727. Rispetto al 2022 aumenta leggermente il numero degli incidenti (+0,1%) e dei feriti (+1,0%), mentre diminuiscono i morti (-2,2%). Nella provincia di Ancona, in particolare, gli incidenti sono stati 1.574 contro i 1.594 del 2022. I decessi sono invece scesi da 34 a 26. Rispetto ai parametri richiesti dall’Unione Europea, nel periodo 2001-2010 i morti della strada si sono ridotte nelle Marche del 50,9%. Un numero maggiore della media nazionale (-42,0%), mentre tra il 2010 e il 2023 si registrano variazioni, rispettivamente, di -18,3% e -26,1%. Nello stesso periodo l’indice di mortalità sul territorio regionale è aumentato da 1,6 a 1,8 deceduti ogni 100 incidenti, mentre quello nazionale è diminuito lievemente essendo sceso da 1,9 decessi ogni 100 incidenti nel 2010 a 1,8 nel 2023.
Tornando allo scorso anno, nelle Marche è diminuita l’incidenza degli utenti vulnerabili per età: bambini, giovani e Anziani morti in incidenti stradali, attestandosi, comunque, su un valore superiore alla media Italia (48,3% contro 47,6%). Guardando invece agli utenti vulnerabili secondo il ruolo che essi hanno avuto nell’incidente (conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni), il loro peso relativo (sul totale dei deceduti) misurato nella regione è superiore a quello nazionale (55,1% contro 50,0%). Sempre tra il 2010 e il 2023 l’incidenza di pedoni deceduti è diminuita nelle Marche da 20,2% a 19,1%, mentre nel resto del Paese è aumentato, da 15,1% a 16,0%. Nel 2023 il costo degli incidenti stradali con lesioni alle persone è stimato in 17 miliardi e 700 milioni di euro per l’intero territorio nazionale (300 euro pro capite) e in oltre 526 milioni di euro (355 euro pro capite) per le Marche. La nostra regione incide insomma per il 3,0% sul totale nazionale.
Tra il 2022 e il 2023 l’indice di lesività, vale a dire il numero di feriti ogni 100 incidenti, è aumentato da 134,5 a 135,7, mentre restano stabili l’indice di gravità, misurato dal rapporto tra il numero dei decessi e la somma di decessi e feriti moltiplicato 100, 1,3 e quello di mortalità 1,8 decessi ogni 100 incidenti. L’incidentalità rimane alta lungo la costa e nei comuni capoluogo di provincia: ancora in evidenza le criticità della A14 lungo la quale si registra il maggior numero di incidenti (145 con 14 decessi e 243 feriti) e delle strade SS16, SS77 e SS73. Gli incidenti più gravi si sono però registrati sulle SS687 e SS745, dove gli indici di mortalità raggiungono rispettivamente i valori di 50,0 e 33,3 ogni 100 incidenti.
L’indice di mortalità poi cresce nelle province di Ascoli Piceno e Pesaro Urbino, mentre diminuisce in quelle di Ancona, Fermo e Macerata. Sempre tenendo in considerazione il solo 2023, il maggior numero di incidenti (3.410, il 68,8% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 32 morti (36,0% del totale) e 4.356 feriti (64,8%). Rispetto all’anno precedente i sinistri restano sostanzialmente stabili sulle autostrade e diminuiscono sulle strade urbane (-1,9%) mentre sulle altre categorie di strada si verifica un incremento (+5,4%). Gli incidenti più gravi avvengono sulle autostrade (8,2 decessi ogni 100 incidenti) e sulle altre strade (3,1 decessi ogni 100 incidenti). Sulle strade urbane il 47,0% dei sinistri stradali si verifica nei pressi di un rettilineo, percentuale che sale al 52,8% sulle strade extraurbane. In ambito urbano gli incidenti che avvengono lungo un incrocio rappresentano il 22,8% del totale, seguono quelli che si verificano nei pressi di una intersezione (12,1%), di una curva (9,1%) e di una rotatoria (7,1%). Lungo le strade extraurbane il 24,8% degli incidenti si verifica in curva, l’8,3% nei pressi di un incrocio e l’8,0% nei pressi di un’intersezione.
Nel periodo gennaio-aprile si sono registrati nelle Marche 1.333 incidenti (26,9% del totale) mentre tra maggio e settembre, in coincidenza del periodo di maggiore mobilità per vacanze, se ne contano 2.420 (il 48,8% di quelli avvenuti durante l’anno), in cui hanno subito lesioni 3.236 persone (48,1%) e 41 sono decedute (46,1%). I mesi più critici sono stati luglio e agosto, con rispettivamente il 12,2% e il 10% degli incidenti. A giugno si è registrato il 13,5% di vittime della strada. L’81,1% degli incidenti ha avuto luogo tra le 8.00 e le 21.00 ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati in un range oraria tra le 6 e le 7 (6,7 morti ogni 100 incidenti) e tra le 5 e le 6 e l’1 e le 2 (3,4 morti ogni 100 incidenti), valori superiori rispetto al resto della giornata. Il venerdì e il sabato notte si concentrano il 45,0% degli incidenti notturni, il 73,3% delle vittime e il 46,3% dei feriti. L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è infatti pari a 2,4 decessi ogni 100 incidenti. Il venerdì notte registra il valore più elevato (4,7). Invece, sempre nelle Marche il 51,7% degli incidenti stradali è concentrato nei Poli urbani; considerando anche le Aree di cintura, che comprendono i comuni più prossimi ai Poli, si arriva al 89,2% del totale. Nei comuni delle Aree interne, aree significativamente distanti dai centri di offerta di servizi essenziali come istruzione, salute e mobilità. Gli incidenti rappresentano il 10,8% del totale regionale. Il numero delle vittime diminuisce rispetto al 2022 nel totale dei Centri (-4,1%), mentre aumenta nelle Aree Interne. L’indicatore statistico di mortalità per il totale dei Centri diminuisce lievemente rispetto al 2022 (1,6 decessi ogni 100 incidenti) mentre l’indice di gravità non subisce variazioni (1,2 morti ogni 100 morti e feriti). Nelle Aree interne i valori di entrambi gli indicatori evidenziano una situazione ancora critica, risultando rispettivamente pari a 3,6 e 2,5.
La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (71,6%). La tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (1.538 casi, 15 vittime e 2.113 feriti), seguita dal tamponamento (923 casi, 8 decessi e 1.442 persone ferite). La tipologia più pericolosa è lo scontro frontale (4,2 decessi ogni 100 incidenti), seguono l’investimento di pedone (3,8 decessi ogni 100 incidenti) e l’urto con ostacolo accidentale (3,1 decessi ogni 100 incidenti). Gli incidenti a veicoli isolati risultano più rischiosi, con una media di 2,8 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli che vedono coinvolti più veicoli (1,4 decessi). Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, la guida distratta, il mancato rispetto delle regole di precedenza e le manovre irregolari sono le prime tre cause di incidente (escludendo il gruppo residuale delle cause di natura imprecisata). I tre gruppi costituiscono complessivamente il 43,8% dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, la guida distratta incide d sola per il 23,3%, l’elevata velocità per il 9,5% e il mancato rispetto della distanza di sicurezza per l’8,2%. Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per la classe di età 65+ (8,1 per 100mila abitanti) e per la 45-64 anni (5,6 per 100mila abitanti). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano il 67,4% delle vittime e il 72,7% dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate il 13,5% dei morti e il 19,7% dei feriti, i pedoni il 19,1% dei deceduti e il 7,6% dei feriti. Il 70,6% dei pedoni rimasti vittima di incidente stradale e il 37,5 di quelli feriti appartiene alla classe di età 65+. Il tasso di lesività standardizzato è pari a 817,5 per la classe di età 15-29 anni, a 554,5 per quella 30-44 anni.
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www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2024-11-15 11:07:10 da
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