Sporco e trasandato, abituato alla vita di strada e a muoversi con disinvoltura sulle linee ferroviarie che corrono intorno a Milano, il 21enne accusato di stupro della ragazzina di 14 anni, l’altra sera al comando della polizia locale di Busto Arsizio dormiva.
Russava sulle panche in attesa del completamento delle carte che l’hanno poi portato in carcere in stato di arresto. Nessun segno di pentimento. Nessun segnale di resipiscenza per l’accaduto e continuo atteggiamento di sfida, seguito al terzo capo d’imputazione dopo la violenza sessuale aggravata e le lesioni gravi, vale a dire resistenza a pubblico ufficiale.
Nelle ore successive all’arresto l’iter prevede il colloquio col pubblico…
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