Funivia del Gran Sasso d’Italia fermata dal Ministero per le Infrastrutture ed i Trasporti in seguito ad un esposto di un cittadino che segnalava problematiche sulle quattro funi dell’impianto che porta in sette minuti migliaia di turisti e lavoratori nella stazione invernale di Campo Imperatore, a circa 2.200 metri nel versante aquilano del massiccio più alto dell’Appennino.
Il Mit ha “ordinato” una verifica e subito sono scattati i controlli sulla funivia del Gran Sasso attraverso l’Agenzia nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie e delle Infrastrutture stradali e autostradali. Prove approfondite sono state effettuate la scorsa settimana e si attende il responso: c’è preoccupazione per il rischio che possa saltare. Intanto, il Comune ha chiesto alla Provincia di riaprire la strada provinciale che collega il fondovalle con Campo Imperatore, al momento unico collegamento.
“Stiamo attendendo la risposta del Mit, abbiamo seguito personalmente i controlli, mi sento di dire che la sicurezza c’è, ho una esperienza trentennale sulla tematica e non metterei a rischio la vita degli altri e la mia se avessi il minimo dubbio dalle numerose verifiche seguite finora”, spiega l’ingegnere Dino Pignatelli, presidente del Centro turistico Gran Sasso d’Italia, azienda pubblica che gestisce funivia e stazione di proprietà del Comune dell’Aquila.
“Stiamo attendendo il report per poi inviarlo al Ministero, speriamo di avere risposte nel più breve tempo possibile”, aggiunge il presidente sentito dal Capoluogo.it
Prima dello stop del Mit, la funivia era stata chiusa per lavori di manutenzione dovuti per legge proprio per lo spostamento di una delle quattro funi.
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