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ANCONA – Sabato scorso 28 giugno, poco dopo la firma del programma elettorale da parte di tutti i partiti, associazioni e movimenti appartenenti all’Alleanza per il cambiamento a sostegno di Matteo Ricci, hanno iniziato a girare alcuni stralci del programma stesso, intitolato “Un cambio di Marche”. Inutile dire che le parti più interessanti, quantomeno qua da noi ad Ancona, sono state quelle in cui si fa chiaro riferimento alla volontà delle forze progressiste di ritenere «essenziale collegare attraverso la ferrovia l’Interporto al resto della piattaforma logistica (Porto e Aeroporto), mentre si è contrari all’attracco delle grandi navi al Molo Clementino del Porto di Ancona e favorevoli alla riapertura della ferrovia Marittima del Capoluogo regionale che collega la stazione al centro storico» e inoltre di «Sostenere la realizzazione delle Aree Marine Protette (Amp)».
Tutto bello, tutto progressista. Non fosse per tre piccoli particolari. La volontà assoluta di aprire il Molo Clementino alle grandi navi da crociera e i no, sempre assoluti, all’Area marina protetta e alla riapertura della stazione marittima sono stati alcuni tra i capisaldi dell’amministrazione comunale dorica guidata da Valeria Mancinelli per dieci anni, oggi candidata consigliera alle regionali con il Partito Democratico. Basti pensare che due punti su tre, ma anche sulla stazione marittima non si scherzava, sono stati il motivo della fuoriuscita di Europa Verde dalla maggioranza comunale. E non è finita qui. Perché, sempre questi tre punti, sono stati anche i motivi principali che hanno impedito alla coalizione “Progetto Ancona” e alla loro candidata Ida Simonella di poter effettuare un apparentamento al secondo turno con i già citati verdi, ma anche con Altra Idea di Città e Movimento 5 Stelle.
Un autentico cambio di vedute e di passo quindi. Comunque la si voglia vedere e comunque la si pensi. E questa è sicuramente una notizia che andava data. Punto. Adesso viene tutto il resto. Perché, a cambiare parere, anche dopo molti anni di arroccamento su di una determinata posizione, è legittimo, non rappresenta un reato e tantomeno un male assoluto. Stessa cosa sarebbe accettare il programma deciso da tutte le forze politiche e mettere in seconda fila le proprie convinzioni in nome del cosiddetto bene comune della coalizione. Solo che, a quanto pare, non è andata proprio così. E non sta andando proprio così. Poco dopo che alcuni esponenti della sinistra locale, come Francesco Rubini, hanno iniziato a pubblicare post di soddisfazione per questa completa inversione di rotta infatti, in via semi ufficiale, diciamo pure più semi che ufficiale, alcuni esponenti del Pd locale hanno iniziato a far girare la voce che il programma ufficiale sarebbe stato reso noto domani (cioè ieri, domenica 29 giugno) e che quanto trapelato non andava quindi preso sul serio, trattandosi di una bozza. Ed è da qui che si capisce che una frattura è sicuramente occorsa. Appare infatti difficile pensare che 19 sigle sottoscrivano una bozza poi soggetta a cambiamenti radicali. E infatti non appena si è diffusa questa voce della bozza, da diversi partiti è giunto formalmente un autentico aut aut: «Non provate a cambiare il programma o salta il banco». Clima non sereno insomma, ma siamo certi che tutto si ricomporrà in una maniera o in un’altra, con tanto di smentite ufficiali delle frizioni sorte come vuole la prassi. Del programma ufficiale da inviare entro domenica però, a oggi che è lunedì ancora non vi è traccia.
Come anticipato molti politici locali di sinistra hanno appreso con ampia soddisfazione questo autentico cambio di passo. Francesco Rubini, capogruppo di Aic in consiglio comunale, non ci va piano: «Prendo atto che nel programma del centrosinistra per le regionali compaiono il “no” alla banchina per le grandi navi da crociera al Porto antico, il sì all’Area marina protetta e alla riapertura della stazione marittima. Una scelta che sconfessa dieci anni di politiche sbagliate della giunta Mancinelli. Ora mi domando cosa dirà il Pd di Ancona che ha avallato contro tutti quelle scelte scellerate e che candida alle regionali la Mancinelli che, insieme alla Simonella, è stata grande stratega di quelle scelte. I cittadini e gli elettori hanno bisogno di coerenza e chiarezza».
Più diplomatico Andrea Nobili, candidato indipendente nelle liste di Alleanza Verdi Sinistra: «“Sì” all’Area marina protetta del Conero. “Sì” alla riapertura della stazione marittima di Ancona. “No” al banchinamento del Molo Clementino. Sono alcuni dei punti, che consideriamo tra i più qualificanti, del programma della coalizione di centrosinistra a sostegno del candidato presidente Matteo Ricci. La tutela del nostro patrimonio naturalistico e culturale diventa finalmente centrale. Questo non significa rinunciare agli approdi crocieristici o al convenzionale turismo nautico, ma valorizzare un quadro di sostenibilità ambientale che può, viceversa, arricchire l’offerta turistica, così come è stato fatto in altre regioni, con successo. Una vittoria delle forze ambientaliste e progressiste del territorio, con Alleanza Verdi Sinistra in prima linea».
Caterina Di Bitonto, portavoce di Europa Verde ad Ancona: «Il programma del centro sinistra e del candidato a Presidente Matteo Ricci è stato sottoscritto da un’ampia coalizione. Un lavoro importante che vede le priorità di Europa Verde in chiara evidenza per la città di Ancona e non solo (Amp città vivibili, attenzione “sociale”, rinascita delle aree interne, gestione dei rifiuti senza inceneritore, sostegno all’agricoltura in difesa della biodiversità… e molto altro. Questa volta abbiamo trovato ascolto e rispetto, i nostri argomenti sono stati considerati validi e non utopici… Qualcosa è cambiato… Stavolta non siamo stati costretti ad andar via… l’estate è calda e breve… Poi andiamo a sostenere questo nuovo percorso attraverso l’esercizio della democrazia… votando».
Gianluca Quacquarini, ex consigliere comunale e membro di Sinistra Italiana: «Nel cuore del programma dell’Alleanza per il cambiamento che si presenta alle elezioni regionali del 2025 nelle Marche, emergono con forza alcune scelte nette e strategiche per il futuro del territorio: “no” al banchinamento del Molo Clementino, “sì” alle Aree marine protette del Conero e del Piceno, “sì” alla Metropolitana di superficie. Questi tre punti sono l’emblema di una visione alternativa e moderna della gestione del territorio marchigiano, in netta discontinuità con le politiche regionali passate. Il progetto di banchinamento del Molo Clementino, proposto negli ultimi anni con l’obiettivo di ampliare le capacità logistiche del porto di Ancona, è stato al centro di numerose polemiche. L’Alleanza si schiera fermamente contro questa operazione che rischia di compromettere definitivamente il rapporto millenario tra la città e il suo mare, trasformando il porto storico in una mera piattaforma commerciale. Nel programma si legge con chiarezza che il futuro del porto va ripensato in un’ottica sostenibile, turistica e culturale, rispettosa della sua identità e integrata con la vivibilità urbana. Non un’area retroportuale blindata e invivibile, ma uno spazio pubblico aperto, accessibile e connesso al tessuto cittadino. In linea con i principi della sostenibilità ambientale e della transizione ecologica, il centrosinistra propone l’istituzione e il rafforzamento di Aree marine protette nel Conero e nel Piceno, veri gioielli naturalistici oggi minacciati da pressioni turistiche, inquinamento e consumo del suolo. La creazione di queste aree – già previste da normative nazionali ma mai attuate per mancanza di volontà politica – rappresenta un atto concreto di tutela della biodiversità marina, ma anche una leva per uno sviluppo turistico qualificato, consapevole e integrato con le comunità locali. È un’idea di crescita che guarda al futuro, che coniuga economia, cultura e ambiente. La metropolitana di superficie è un altro punto cardine del programma: una vera rivoluzione per la mobilità marchigiana. L’Alleanza intende investire in una rete ferroviaria regionale moderna, efficiente e capillare, capace di collegare città, aree interne e zone costiere con tempi rapidi e servizi di qualità. Questa infrastruttura, che valorizza le linee ferroviarie esistenti e ne potenzia l’utilizzo, punta a ridurre il traffico su gomma, abbattere le emissioni e offrire una reale alternativa di trasporto per studenti, lavoratori e turisti. Una scelta chiara per un modello di sviluppo più equo, accessibile e ambientalmente sostenibile a partire dalla riapertura della Stazione marittima di Ancona, chiusa senza validi motivi per volontà politica. Il programma dell’Alleanza per il Cambiamento non è un semplice documento tecnico: è un progetto politico e culturale che nasce dalla consapevolezza della crisi che attraversa le Marche e dalla volontà di ridarle un futuro degno della sua storia. Innovazione, sostenibilità e giustizia sociale sono le parole chiave».
www.anconatoday.it è stato pubblicato il 2025-06-30 11:00:00 da

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