Nobiltà e santità di Giacinta Marescotti

di MARIELLA ZADRO-

VITERBO- Il 30 gennaio si celebra a Viterbo la festa di Santa Giacinta Marescotti, vergine illustre del terzo ordine di S. Francesco, nata a Vignanello il 16 marzo 1585 e deceduta a Viterbo, 30 gennaio 1640 (54 anni) nella chiesa a lei dedicata, in piazza della Morte, dove si conserva il corpo della Santa.

La Celebrazione Eucaristica, presieduta dal vescovo Mons. Orazio Francesco Piazza alla presenza di diversi sacerdoti di Viterbo e provincia, l’avv. Roberto Saccarello con i Cavalieri dell’Ordine di Malta, la consigliera comunale Alessandra Croci, il Priore Franco Chiaravalli con alcuni confratelli dell’Arciconfraternita del Gonfalone Araldi Madonna del Carmelo, donna Giada e Claudia Ruspoli discendenti di Clarice Marescotti.

Dopo le letture liturgiche alle quali si sono alternate alcune monache, i saluti del vescovo Piazza.

“Care sorelle che gioia stare questa sera con voi, in questo silenzio chiassoso della carità che voi rappresentate. Questa sera ricordiamo Giacinta che in questi luoghi ha vissuto e dialogato.
Rileggendo alcuni suoi scritti, mi sono soffermato sul concetto di carità che impone sacrificio, non puoi aiutare un bisognoso senza privarti di qualcosa. Il fine ultimo, saper trasformare le proprie gioie, quando facciamo qualcosa con amore, vuol dire che abbiamo fatto qualcosa di bello”.

La Santa messa è stata sottolineata dai canti delle monache che hanno reso la cerimonia particolarmente suggestiva.

Al termine, prima della benedizione, le conclusioni dell’incontro:

“Abbiamo partecipato a questo santo rito di carità, seguiamo l’esempio di Santa Giacinta a servizio verso i poveri e sofferenti, per essere colmi di gioia laddove cesserà ogni dolore”.