«Sul welfare si colloca “il grosso” di questo bilancio e ci servirebbero ancora più risorse, non riusciamo a coprire al 100% tutte le richieste. Ci sono persone che necessitano di luoghi dove dormire, di soldi per acquistare i libri di scuola. Il Comune non ce la fa a fare tutto». Katia Tarasconi, sindaco di Piacenza, è intervenuta così in Consiglio comunale, rispondendo alle minoranze che hanno commentato il bilancio previsionale dell’ente, in fase di discussione in questi giorni a Palazzo Mercanti.
Il welfare, con i suoi 43 milioni di spese, rappresenta una fetta importante del bilancio da 304 milioni di euro. «Questi fondi al sociale – ha detto Tarasconi – sono tanti, ma non portano consenso politico. Sono altre le cose che interessano maggiormente ai cittadini. Dedichiamo attenzione a questo perché si crede in quello che si sta facendo».
Il sindaco ha risposto a Fratelli d’Italia che ha riportato una sua tesi: per la destra Tarasconi non sarà in corsa alle Elezioni Amministrative del 2027 per un secondo mandato. «Nessuno di noi – la replica dell’attuale primo cittadino – pensa alle politiche di questa città con l’ottica di chiedersi “chi ci voterà domani”. Quello che facciamo come Giunta ha un senso rispetto alla città che lasceremo a chi verrà dopo di noi. Se guardassimo al consenso, molti progetti non sarebbero partiti, perché siamo consapevoli che diverse cose saranno probabilmente finite da qualcun’altro. Qua si sta cercando di fare il meglio alle condizioni date».
Tarasconi è convinta della bontà di una decisione: assumere più personale. «La struttura comunale aveva davvero bisogno di rinforzi. L’aiuto che si vuole dare ai cittadini passa inevitabilmente per gli uffici e per il personale dell’ente. Siamo riusciti anche a creare un po’ di orgoglio nel lavorare in questa struttura, un po’ di appartenenza».
Il centrodestra ha definito «pasticcioni» i membri dell’Amministrazione su alcune questioni e il sindaco «affetta da annuncite», ovvero pronta ad annunciare scelte e azioni che però si concretizzeranno molto più in là nel tempo. «Noi – il punto di vista di Tarasconi – cerchiamo di essere corretti e trasparenti. Siamo dei pasticcioni? Può essere che non siamo stati perfetti in alcune procedure. Ogni tema viene attenzionato con serietà e senza mai pensare che ci sia qualcosa da nascondere. Annuncite? Spesso sono i giornalisti che notano gli atti amministrativi pubblicati e ci chiedono conto, o pubblicano le notizie anche senza interpellarci…».
Rispedite al mittente le critiche sulla sicurezza. «Questa Giunta non ha nulla da invidiare a chi ci ha preceduto per quantità di fondi stanziati per la Polizia Locale, per le telecamere, software, assunzioni tra gli agenti. Stiamo però vivendo in un’epoca storica particolare, ce lo dice la cronaca nazionale. Soprattutto tra i giovani sta succedendo qualcosa di brutto. Se prima fuori da scuola si davano due scazzottate, oggi si portano il coltello da cucina dietro. Qua c’è un problema di fondo legato alle famiglie, alle scuole. Non è il problema di Piacenza, è il problema di tutta Italia, di tutte le città. Bisogna continuare a lavorare con le forze dell’ordine, con gli insegnanti, con gli educatori».
Tema più grande di Piacenza anche quello dei furti in appartamento. «Lo sappiamo, Piacenza è uno snodo viario. Era così nell’antica Roma, lo è anche oggi. Ci ritroviamo bande di delinquenti che vengono da fuori per colpire qui».
Un’altra questione che il sindaco ritiene “nazionale”, oltre che piacentina, è quella delle case popolari. «Abbiamo un “tema casa” enorme in Italia, sono troppi anni che non si fanno piani casa per l’edilizia popolare».
Si spera che da Roma non s’intervenga ulteriormente in futuro sugli enti locali. «Per la spending review i comuni hanno già dato, mi aspetto che si faccia in altre sedi istituzionali, non qui. Lo sappiamo, i cittadini poi si lamentano con i sindaci, non vanno a Roma a protestare».
Citando, infine, una celebre frase di Mario Draghi, Tarasconi ha parlato del restyling del Polisportivo: «Siamo convinti che avere il Polisportivo rifatto, messo a nuovo, sia un investimento che lascerà qualcosa di positivo per la città. È un debito buono, non un provvedimento cattivo».
www.ilpiacenza.it è stato pubblicato il 2024-12-17 06:00:00 da
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