Non sappiamo come riportare la salma in Bangladesh, la nostra famiglia dipendeva da lui

Non sappiamo come riportare la salma in Bangladesh, la nostra famiglia dipendeva da lui


“Aiutateci, siamo una famiglia poverissima. Non capiamo cosa sia successo. Non sappiamo come riportare la salma in Bangladesh, la nostra famiglia dipendeva dai soldi che guadagnava con il suo lavoro”. Hdriday Khan, il fratello di Hasan, è disperato. Vive a Madaripur in Bangladesh insieme alla madre, il padre e la sorella più piccola. La sua famiglia era composta da cinque persone. Hasan era l’unico che aveva deciso di migrare nel nostro Paese. Un lungo viaggio intrapreso alcuni anni fa.

A 22 anni è morto alla fine del turno di lavoro, travolto da un treno che lo ha falciato mentre stava attraversando i binari adiacenti a via dell’Industria, dove si trova il magazzino in cui lavorava come facchino. Hdriday non si dà pace: oltre al lutto improvviso per la morte di un familiare ora deve fare i conti con le difficoltà quotidiane, lui e la sua famiglia. I soldi che Hasan inviava a casa era essenziali per il loro mantenimento. 

Partiva che era ancora notte fonda, con la sua bicicletta dal centro di accoglienza gestito dalla cooperativa Leonerosso a Parma, per essere al lavoro alle 5 di mattina in via dell’Industria, nell’area artigianale Spip. A quell’ora infatti Hasan iniziava il turno. Dal centro di Parma, in bicicletta, ci si mette non meno di 40/50 minuti per attraversare tutta la città ed arrivare nel quartiere artigianale.

Il fratello Hdriday Khan ha deciso di lasciare la sua testimonianza a Parmatoday. Chiede aiuto, ai cittadini e alle cittadine di Parma, oltre che alle istituzioni ad iniziare dal Comune di Parma, per riportare la salma a casa sua. “Non capiamo cosa sia successo, come sia morto mio fratello”. Inizia così il racconto del giovane, che si trova attualmente in Bangladesh. Cerchiamo di spiegarglielo.

Una morte tragica, subito dopo la fine del turno di lavoro che, secondo i suoi colleghi, sarebbe stato di 10 ore, dalle 5 di mattina alle 15 del pomeriggio. “Siamo molto poveri e dipendevamo da lui: non sappiamo come affrontare le spese per riportare il suo corpo a casa”. Il sindacato Adl Cobas ha annunciato il lancio di una raccolta fondi proprio per dare un aiuto economico alla famiglia di Hasan. “Era una persona molto buona e non litigava mai con nessuno. Un grande lavoratore, che aveva rispetto per tutti” ricorda il fratello. “Se ho fatto qualcosa di male con qualcuno, perdonatemi. Pregate tutti per mio fratello. Non sono nemmeno riuscito a vedere il suo volto per l’ultima volta”: 


 

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www.parmatoday.it è stato pubblicato il 2024-11-21 07:08:26 da


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