Il grido d’allarme per la fuga dal pubblico impiego lanciata nei giorni scorsi da parte della Provincia di Piacenza non stupisce la Fp Cgil. «Stupisce invece – interviene Melissa Toscani, segretaria Generale Fp Cgil Piacenza – l’affermazione del direttore generale della Provincia Vittorio Silva secondo cui “neanche dai sindacati è mai arrivata alcuna presa di posizione”. In effetti ne abbiamo inviate così tante alla stampa che alla fine diverse non sono nemmeno state pubblicate». Ma sarebbe sufficiente guardare alle nove manifestazioni sindacali negli ultimi due anni, durante le quali la Fp Cgil ha sempre rilanciato il piano straordinario per l’occupazione e ribadito in diversi modi – petizioni, referendum e inviti ai sindaci, la necessità di intervenire sui salari per rendere appetibile il lavoro pubblico, sempre più specializzato e carico di responsabilità.
«Abbiamo ribadito alla nausea come il processo di desertificazione del lavoro pubblico è in corso da molti anni, frutto di scelte politicamente trasversali con l’obiettivo più o meno dichiarato di ridurre lo spazio pubblico a favore del privato. Processo che oggi appare evidente anche ad amministrazioni come quella di via Garibaldi che fino a qualche anno fa ritenevano di essere ambite dai giovani più competenti». Gli Enti pubblici sono stati indeboliti e svolgono il proprio ruolo solo nella formalità, ormai ridotti ad essere “ufficiali pagatori” del settore privato, senza vera capacità di governare i processi e le scelte, controllori solo formali dell’utilizzo dei soldi pubblici, comunque sempre sostanziosi.
«Leggiamo anche – prosegue Alberto Gorra della Segreteria Fp Cgil Piacenza – degli interventi di controllo sulle merci da parte della Dogana di Piacenza. La nota dell’ufficio delle Dogane e dei Monopoli di Piacenza rende opportunamente merito agli sforzi profusi e risultati conseguiti. Non emerge tuttavia l’estrema difficoltà del presidio doganale piacentino di fronte all’immenso volume di merci veicolate dal polo logistico. Le azioni di verifica di cui parla l’articolo non sono che una goccia in un mare in tempesta. L’ufficio doganale di Piacenza svolge una funzione strategica per la sicurezza dei beni che arrivano nelle nostre case e un presidio irrinunciabile per il contrasto all’evasione fiscale, eppure l’organico è all’osso e gli strumenti per svolgere i propri compiti scarseggiano. Inoltre, ci si prepara già da gennaio 2025 ad affrontare una riorganizzazione voluta da Roma (di cui la Direzione Territoriale Emilia-Romagna – Marche sarà peraltro territorio di prima sperimentazione) che sembra fatta apposta per mettere in difficoltà gli uffici territoriali come il nostro ed indebolirne nei fatti le funzioni di controllo». In questo scenario si inserisce il rinnovo dei contratti collettivi pubblici, che ha visto nel caso delle Funzioni Centrali (gli enti direttamente dipendenti dallo Stato) lo strappo di Cisl e dei sindacati autonomi che hanno sottoscritto una pre-intesa a inizio novembre.
«Questa pre-intesa – concludono Toscani e Gorra – sancisce, attraverso aumenti salariali ridicoli, l’impoverimento degli stipendi di fronte al costo della vita. Proprio in questi giorni insieme a Uil Pa e Usb Pi abbiamo chiamato tutti i lavoratori interessati da questo Contratto a partecipare ad un referendum per esprimersi sull’ipotesi. Per noi il parere negativo è senza appello. I Contratti dei comparti Enti locali e Sanità vedono le trattative ancora in corso: se l’obiettivo è quello di invertire la tendenza alla fuga dal pubblico impiego, la strada è senza alcun dubbio quella di offrire contratti collettivi e condizioni economiche e di lavoro finalmente degne di una paese avanzato».
www.ilpiacenza.it è stato pubblicato il 2024-12-19 17:51:00 da
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