Il viterbese è ritenuto dal Ministero dell’Ambiente il luogo migliore d’Italia dove realizzare il deposito nazionale dei rifiuti radioattivi e il parco tecnologico, necessario a permettere lo stoccaggio delle scorie.
Nella Carta nazionale delle aree idonee, elaborata da Sogin e Isin, sono stati individuati 51 siti possibili, ben 21 dei quali in provincia di Viterbo, con il Lazio che finisce ad avere il numero più alto d’Italia di luoghi considerati buoni per realizzare la struttura.
Entro 30 giorni gli enti locali interessati possono presentare la loro autocandidatura e se nessuno si farà avanti decideranno Ministero, Sogin e Isin.
Nel viterbese i luoghi ritenuti idonei per stoccare le scorie si trovano 2 a Montalto di Castro, due tra Montalto e Canino, due a Canino, uno tra Cellere e Ischia di Castro, uno tra Soriano nel Cimino, Vasanello e Vignanello, uno tra Corchiano e Vignanello, uno tra Corchiano e Gallese, uno a Corchiano, uno tra Gallese e Vignanello, uno tra Tarquinia e Tuscania, uno tra Arlena di Castro e Tuscania, uno a Ischia di Castro, uno tra Arlena, Piansano e Tuscania, uno tra Piansano e Tuscania, uno a Tuscania, uno tra Arlena, Tessennano e Tuscania, uno tra Arlena e Tuscania, e uno tra Tessennano e Tuscania.
Ma dal viterbese già si oppongono all’ipotesi e anche il governatore Francesco Rocca dice no: «Mi auguro che nessun sindaco del Lazio candidi il proprio Comune a ospitare il deposito».
roma.repubblica.it è stato pubblicato il 2023-12-15 11:06:09 da [email protected] (Redazione Repubblica.it)
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