Grave episodio di violenza nel pomeriggio di oggi all’interno della casa circondariale di Rieti. Nel reparto colloqui, un detenuto ha aggredito con una violenta testata un Vice Sovrintendente della Polizia Penitenziaria, fratturandogli il setto nasale.
L’aggressore, che aveva un colloquio programmato per le 17:30, ha preteso di accedere all’area con largo anticipo, nonostante non fosse ancora il suo turno. In evidente stato di ebrezza e agitazione, ha iniziato a creare disordini e problemi al personale in servizio.
Il Vice Sovrintendente, responsabile della sorveglianza generale in quel momento, è intervenuto prontamente per riportare la calma. Tuttavia, durante il tentativo di mediazione, il detenuto ha improvvisamente sferrato una brutale testata al volto dell’agente, causandogli una frattura al setto nasale. L’agente è stato immediatamente trasportato al pronto soccorso dell’ospedale De Lellis per le cure necessarie.
Il detenuto, contenuto con difficoltà dagli agenti intervenuti, è stato successivamente trasferito in isolamento. Poco dopo, ha tentato – senza successo – un gesto autolesionistico, rendendo necessario l’intervento del personale sanitario.
L’intervento del SAPPE: “Situazione insostenibile”
Il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPE) ha espresso solidarietà al personale coinvolto e denunciato nuovamente la difficile situazione all’interno della struttura reatina:
“Ancora una volta esprimiamo massima vicinanza ai colleghi della Polizia Penitenziaria che, pur disarmati e senza strumenti di difesa, Proseguono a subire aggressioni mentre svolgono il loro dovere. È inaccettabile che episodi di questo tipo si ripetano con una tale frequenza”.
Il SAPPE sottolinea la gravità della condizione attuale del carcere di Rieti, dove la gestione è sempre più complessa a causa del sovraffollamento e della presenza di detenuti problematici.
“Denunciamo una situazione ormai insostenibile e fuori controllo. La casa circondariale di Rieti ospita una media di circa 520 detenuti, oltre agli internati della REMS. Chiediamo l’intervento immediato dei Superiori Uffici, affinché inviino ispettori per comprendere cosa stia accadendo all’interno della struttura.”
Infine, il sindacato ha ribadito la necessità di misure più rigide nei confronti dei detenuti violenti: “È inutile concedere benefici a soggetti facinorosi che non li meritano. Chiediamo l’applicazione dell’art. 14 bis dell’Ordinamento Penitenziario, che prevede regimi di sorveglianza più severi per detenuti pericolosi, e l’adozione di strumenti utili per la difesa del personale di polizia penitenziaria”.
L’ennesima aggressione riaccende il dibattito sulla sicurezza nelle carceri italiane, con gli agenti che Proseguono a chiedere maggiori tutele e interventi concreti per far fronte a un’emergenza sempre più grave.
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