Nuovo ospedale, il cantiere attende ancora la ripresa dei lavori. Intanto prosegue la battaglia legale tra Pessina, Ire e Asl 5



Nessun passo avanti per il nuovo ospedale del Felettino, che, anzi, continua a fare i conti con il terreno accidentato rappresentato dalla battaglia legale ancora in corso tra Pessina e Ire, con Asl 5 spettatrice a dir poco interessata.
Se sul fronte del progetto affidato tramite gara alla ditta Guerrato nell’ormai lontano marzo 2023 la paralisi continua registrando un ennesimo allungamento dei tempi dovuto alle richieste di integrazioni avanzate dall’ente verificatore del progetto esecutivo Rina check, a livello legale si assiste al ricorso di Pessina alla Corte d’appello di Genova, dopo che il Tribunale civile aveva dato ragione a Ire, respingendo la corposa richiesta di risarcimento depositata dalla società che a fine 2019 si è vista revocare il contratto con l’accusa di essere inadempiente.

Pessina già a febbraio 2020 aveva avanzato una richiesta di danni per quasi 46 milioni di euro (oltre alla restituzione di 12,5 per opere eseguite) all’agenzia della Regione Liguria e ad Asl 5 per la rescissione del contratto per la costruzione dell’ospedale “appaltato tramite regolare bando pubblico nel 2015”. La ditta sosteneva che “in tutti gli aspetti delle diverse fasi del cantiere non vi sia stato alcun inadempimento imputabile a Pessina, il cantiere era regolarmente aperto in attesa di una variante approvata dall’organo Provinciale preposto. A seguito di questa approvazione, senza motivazioni, il contratto è stato rescisso”. E, ancora, Pessina scriveva che “i ritardi registrati nella realizzazione dell’opera sono imputabili alle iniziative o all’inerzia delle amministrazioni appaltanti. La decisione di risolvere il contratto è inammissibile, prima ancora che infondata, sotto diversi profili sia di diritto amministrativo che di diritto civile”.

Oltre all’avvocato Tomaso Galletto per Ire e ad Annalisa Avolio in difesa di Asl 5, alla tenzone processuale si sono uniti i legali di Zurich insurance, in qualità di garante dell’importo corrisposto all’impresa a titolo di anticipazione del prezzo. Dopo le udienze del 2023, ad agosto 2024 il Tribunale di Genova ha respinto le lagnanze di Pessina e ha al contrario accertato l’inadempimento della ditta risolvendo il contratto misto per la progettazione esecutiva e quello preliminare di vendita per l’immobile dell’ospedale Sant’Andrea. A inizio settembre 2024 il Tribunale avrebbe dovuto pronunciarsi sull’ammontare del risarcimento dovuto da Pessina ad Asl 5, ma l’impresa ha chiesto la sospensione del giudizio per una supposta incompetenza del Tribunale genovese a decidere nel merito delle domande risarcitorie e restitutorie dei due enti a seguito del sequestro penale delle quote dell’azienda. L’istanza è stata respinta dai giudici genovesi, ma nel frattempo la stessa Pessina ha impugnato, come detto, la sentenza parziale del Tribunale civile citando Ire, Asl 5 e Zurich a comparire dinanzi alla Corte d’appello per l’udienza fissata il 15 gennaio 2025.
L’impresa chiede ai giudici del secondo grado di giudizio di accertare e dichiarare che “Pessina non si è resa inadempiente al contratto di appalto e/o che, in ogni caso, la risoluzione contrattuale
intimata da Ire a carico di Pessina con la comunicazione del 6 novembre 2019 è illegittima”, al contrario di Ire e Asl 5 che, a dire di Pessina, devono essere dichiarate tali, e, per l’effetto, di dichiarare risolto il contratto di appalto per fatto e colpa di Ire e di Asl 5 e di “condannarle in solido tra loro a titolo contrattuale ovvero extracontrattuale, a risarcire a Pessina tutti i danni con ciò
cagionati, pari almeno a 45.956.904,35 euro, nonché a restituire a Pessina il valore delle opere sino ad oggi realizzate, pari, sulla base dei prezzi correnti di mercato, almeno a 12.427.646,50 euro, meno quanto sia stato ad oggi già pagato a Pessina in forza del contratto di appalto”, con conseguente rigetto delle domande svolte da Ire e Asl nei confronti di Pessina, “in quanto infondate in fatto ed in diritto” e “in ogni caso, con vittoria di spese del doppio grado di giudizio”.
Insomma, la vicenda ricomincia da capo di fronte alla Corte d’appello, dove Asl 5 sarà difesa ancora una volta dall’avvocato Avolio.

Oggi, a due mesi dalla data entro la quale si attendeva il pronunciamento di Rina check sul progetto esecutivo elaborato da Guerrato, l’auspicio degli spezzini è che ci siano passi avanti anche al di fuori delle aule di tribunale, per quel che riguarda il cantiere per la realizzazione del nuovo ospedale, con o senza il project manager promesso dal neo presidente della Regione, Marco Bucci.

 

 


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www.cittadellaspezia.com è stato pubblicato il 2024-11-15 02:10:04 da


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