Partirà a giugno 2025 il nuovo servizio di gestione dei bagni pubblici di Piacenza con un unico appalto. Lo ha spiegato il vicesindaco Matteo Bongiorni nella seduta consiliare che ha approvato il nuovo regolamento che prevede una tariffa di 50 centesimi per il loro utilizzo. Questa però scatterà già da dicembre per quelli di piazza Cavalli/piazzetta Pescheria, fine gennaio per quelli del Pubblico Passeggio. «Sarà un unico appalto di gestione – le parole dell’assessore – che prevede la pulizia, la guardiania per 34 ore settimanali, soprattutto nelle ore pomeridiane, e l’installazione dei tornelli per gestire gli accessi. In questo modo faremo sintesi tra la gestione dei bagni».
Il regolamento è stato votato dalla maggioranza e da Alternativa per Piacenza. Contro si sono espressi Fratelli d’Italia, Lega e Liberali, mentre la Civica Barbieri-Liberi si è astenuta. «C’era l’urgenza – ha aggiunto l’assessore – di metterli in sicurezza, c’era un uso improprio soprattutto al pomeriggio dei bagni. Installeremo i tornelli “a scomparsa” accessibili anche ai disabili, senza barriere architettoniche. Nella gettoniera si potrà usare la moneta fisica, oltre che quella elettronica. La tariffa di 50 centesimi la riteniamo equa: non darà grandi introiti al Comune, è un deterrente per comportamenti non consoni».
«I bagni sono stati oggetto di atti vandalici e aggregazioni di non nobile finalità, con interventi assidui della Polizia Locale», ha ricordato l’ex sindaco Patrizia Barbieri. «I bagni sono un biglietto da visita – ha detto Andrea Fossati, capogruppo Pd – per la città e 50 centesimi sono un obolo simbolico per l’ente. Positivo che si possa pagare con moneta elettronica o con lo smartphone». Luca Zandonella (Lega) aveva proposto di esentare i possessori di tessera sanitaria o carta d’identità digitale per entrare per i primi mesi, in attesa che il servizio entrasse a regime, ma la proposta è stata bocciata. «Valuteremo esenzioni per alcune categorie in generale», ha promesso Bongiorni. Critico Filiberto Putzu (Liberali): «Qua prima si chiede l’obolo, poi si danno i servizi di guardiania, pulizia, eccetera. Ritengo più giusto dare prima i servizi e poi chiedere l’obolo. Comunque preferisco andare in un bar e bere il caffè per fare la pipì». «I 50 cent sono una responsabilizzazione sull’utilizzo dei bagni, non sono una tassa per un servizio. È brutto dirlo ma è così», l’osservazione di Caterina Pagani (Pc Oltre). «Cerchiamo di dare dei bagni pubblici decorosi, quelli del Facsal sono sempre vergognosi da metà mattinata in poi», l’invito di Luigi Rabuffi (ApP).
www.ilpiacenza.it è stato pubblicato il 2024-11-16 06:00:00 da
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