Omicidio Cini, sangue sulla scarpa del cognato: per la Procura la prova …

Omicidio Cini, sangue sulla scarpa del cognato: per la Procura la prova …


di Ilaria Lumini

AGLIANA – Secondo la Procura, quella macchia di sangue sulla scarpa sarebbe la prova della sua colpevolezza. Che è stato lui, quel lunedì 8 gennaio di un anno fa, a colpire alla testa con una spranga il cognato di 56 anni per poi dargli fuoco mentre era tramortito a terra tra le 5.52 e le 5.59 della mattina.

Daniele Maiorino accusato dell’omicidio del cognato, Alessio Cini, viene portato in tribunale

È ripreso oggi davanti alla Corte d’Assise di Firenze il processo per omicidio volontario, aggravato dalla crudeltà, nei confronti di Daniele Maiorino, il 58enne artigiano di Agliana accusato di aver ucciso davanti casa, una villetta dentro una pineta e immersa tra i vivai di via Ponte dei Baldi, alla Ferruccia, il cognato Alessio Cini.

Dal banco dei testimoni è stato il genetista incaricato dal pubblico ministero Leonardo De Gaudio, titolare dell’indagine dei carabinieri di Pistoia, di effettuare una perizia sulla scarpa del presunto assassino (sequestrata subito dopo l’omicidio come gli altri indumenti indossati da vicini e familiari) a spiegare alla Corte e ai giurati che quel sangue è della vittima e che non sarebbe potuto finire lì se non durante l’aggressione.

Omicidio Cini, sangue sulla scarpa del cognato: per la Procura la prova …
Il cortile della villetta trifamiliare dove è stato ucciso Alessio Cini

In quanto, a detta di soccorritori e carabinieri intervenuti sul posto, Maiorino non aveva avuto modo di avvicinarsi al cadavere dopo il rinvenimento.

E neppure prima, per stessa ammissione dell’imputato, che ha sempre dichiarato di essere stato svegliato proprio dall’arrivo dei soccorsi e di essere rimasto in casa fino al termine delle operazioni di ritrovamento.

Daniele Maiorino è difeso dall’avvocato del Foro di Prato Katia Dottore Giachino assisitita dalla collega Fulvia Lippi.

Nella prima udienza del 19 novembre è stata avanzata dalla difesa la richiesta di perizia medico legale sul braccio destro di Maiorino, “che a seguito di un incidente – aveva spiegato il legale dell’imputato – ha invalidità permanente del 20% che gli preclude l’uso del braccio e in fuzione di questo a parere della difesa vi è difficoltà che l’assistito (destromane) abbia potuto aggredire suo cognato”.

I giudici della Corte d’Assise hanno inoltre ammesso la perizia sulle intercettazioni ambientali in macchina, quindi i soliloqui dell’indagato nel quale raccontava l’omicidio e le modalità della morte del cognato.

La prossima udienza il 25 gennaio dove sul banco dei testimoni verrà ascoltato dai giudici della Corte il medico legale che ha eseguito l’autopsia sul corpo di Alessio Cini.

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www.reportpistoia.com è stato pubblicato il 2025-01-16 16:15:56 da Ilaria Lumini


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