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28/04/2025
– Il 25 aprile 2025, durante le celebrazioni della Festa della Liberazione a Pesaro, la senatrice a vita Liliana Segre è stata oggetto di una nuova ondata di insulti e minacce sui social media. La sua partecipazione alla cerimonia e la successiva messa in onda del documentario “Liliana” su Rai 3 hanno scatenato commenti carichi di antisemitismo e odio personale.
Sulle pagine social del Comune di Pesaro, del sindaco Andrea Biancani e dell’europarlamentare Matteo Ricci, sono comparsi messaggi offensivi come: “La più nazista di tutte”, “vecchia il popolo italiano non ti vuole”, “sanguisuga ebrea” e “stanno facendo la raccolta differenziata” . Altri commenti hanno evocato Auschwitz con frasi come “Il lavoro rende liberi ma questa è rimasta schiava di Netanyahu” .
Anche la pagina Facebook della Rai, che annunciava la trasmissione del documentario, è stata bersagliata da oltre 400 commenti, molti dei quali offensivi, legati non solo alla questione israelo-palestinese ma anche alle posizioni della senatrice sui immunizzazioni e sul green pass .
Il sindaco di Pesaro, Andrea Biancani, ha espresso indignazione per gli attacchi, definendoli “parole gravi che andrebbero perseguite dalla giustizia” e ribadendo il sostegno della città alla senatrice . Il figlio di Segre, Luciano Belli Paci, ha dichiarato che valuteranno con l’avvocato la possibilità di querelare gli autori dei messaggi più gravi .
Numerosi esponenti politici hanno espresso solidarietà a Segre. Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha condannato gli insulti come “vergognosi” . La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha definito la senatrice “faro ed esempio contro l’odio e l’indifferenza” .
Non è la prima volta che Liliana Segre è bersaglio di attacchi online. Già in passato, la senatrice ha presentato denunce per minacce e diffamazione aggravate da motivi di odio razziale . L’episodio di Pesaro evidenzia come l’odio antisemita e la violenza verbale sui social siano fenomeni ancora diffusi e inquietanti.
La determinazione di Segre nel continuare il suo impegno per la memoria dell’Olocausto e contro l’odio resta un esempio di coraggio civile. Nonostante le offese, la senatrice ha ricevuto numerose manifestazioni di affetto e stima da parte della cittadinanza e delle istituzioni.
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