Ci sono ex presidenti ed assessori regionali, sindaci, ex assessori comunali, dirigenti della Regione Calabria e del Comune di Crotone, ed anche carabinieri tra le 129 persone alle quali la Dda di Catanzaro ha notificato questo pomeriggio l’avviso di conclusione indagini dell’operazione Glicine. Una inchiesta che nel giugno scorso ha causato un terremoto politico ipotizzando l’esistenza di “un gruppo stabile e strutturato promosso, diretto e organizzato da soggetti politici, amministratori pubblici, imprenditori ed intermediari di imprese al fine di commettere una serie indeterminata e continua di delitti contro la pubblica amministrazione, in particolare nell’ambito regionale calabrese e crotonese in particolare”.
Gruppo del quale avrebbero fatto parte, in qualità di promotori e partecipi, nomi eccellenti della politica calabrese come l’ex presidente della giunta regionale Mario Oliverio, l’ex vice presidente Nicola Adamo, l’ex consigliere regionale Vincenzo Sculco (da giugno scorso sottoposto ai domiciliari) e la figlia Flora Sculco, a sua volta ex consigliera regionale. Fra gli indagati figurano, ancora, l’ex assessore comunale di Crotone Giancarlo Devona e l’attuale sindaco di Rocca di Neto Alfonso Dattolo, gli imprenditori Giovanni Mazzei, Raffaele Vrenna e il fratello Gianni (questi ultimi rispettivamente ex presidente e attuale presidente dell’Fc Crotone).
Nel giugno scorso, con l’operazione Glicine, condotta dal Ros dei carabinieri, furono eseguite 41 misure cautelari (delle quali 22 in carcere e 12 agli arresti domiciliari) a carico di altrettante persone accusate di associazione mafiosa e associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati contro la pubblica amministrazione. Complessivamente gli indagati erano 123, ma a conclusione delle indagini il numero è salito a 129. Nel procedimento sono state iscritte infatti altre sei persone tra le quali l’imprenditrice Antonella Stasi (ex presidente della regione facente funzione) e due carabinieri (Roberto Maggio e Antonio Tropiano) per un accesso illegale alla banca dati delle forze dell’ordine.
Il gruppo di politici e imprenditori delineato dagli inquirenti sarebbe “riuscito a piegare ai propri interessi affaristici e politici, l’azione della pubblica amministrazione, condizionando pesantemente, ed in molti casi illecitamente, le scelte relative ad incarichi e finanziamenti”. L’accusa di associazione mafiosa riguarda un solo specifico episodio ed è quello relativo all’aggiudicazione della fiera mariana di Crotone e tra gli esponenti politici coinvolge solo Vincenzo Sculco.
Su il Crotonese in edicola martedì 16 gennaio l’articolo completo con i nomi di tutti gli indagati
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www.ilcrotonese.it è stato pubblicato il 2024-01-15 19:06:00 da
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