Orsa Amarena, i cellulari al centro dell’inchiesta: a breve la perizia


Nuovo accertamento tecnico in merito all’uccisione dell’orsa Amarena da parte di Leombruni, il 56enne di San Benedetto dei Marsi che ha sparato un colpo di fucile contro il plantigrado lo scorso settembre.

I cellulari sequestrati dalla Procura al centro dell’inchiesta. Ieri mattina, martedì 28 novembre, il nuovo accertamento tenuto dal Procuratore Cerrato, alla presenza del Pm, Luca Russo, e degli avvocati Stefano Guanciale e Berardino Terra, legali di Leombruni.
I messaggi recuperati dagli smartphone del 56enne e della moglie sono ritenuti fondamentali, riporta Il Messaggero, dagli inquirenti nella ricostruzione della vicenda. L’obiettivo è capire se possano esserci anche foto o video utili a valutare la dinamica dell’accaduto. 
Alla fine dell’anno sarà noto il risultato della perizia, che sarà parte del fascicolo d’inchiesta. Sembra che Leombruni, nei minuti precedenti all’uccisione dell’orsa, avesse scambiato messaggi con sua moglie.

L’ipotesi di reato a suo carico è di uccisione di animale per crudeltà o senza necessità. Il Pm Maurizio Maria Cerrato ha nominato l’esperto di balistica, Paride Minervini, per tracciare la traiettoria del colpo di fucile risultato fatale per l’orsa Amarena. Si tratta dello stesso esperto che si era occupato dell’uccisione dell’orso a Pettorano sul Gizio avvenuta nel 2014. In quel caso il responsabile, un ex operaio Anas, fu condannato. L’esame autoptico eseguito sulla carcassa dell’orsa ha confermato che l’animale è morto raggiunto da un colpo di carabina che l’ha colpita alla spalla, perforandole il polmone. Inoltre, i risultati peritali hanno confermato che Amarena non era in atteggiamento aggressivo, ma era sulle quattro zampe. A questo punto sarà determinante la perizia.

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www.ilcapoluogo.it è stato pubblicato il 2023-11-29 10:11:44 da Redazione


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