PALERMO – Si concentrano su due poliziotti e un carabiniere le nuove indagini della Procura di Palermo. È molto più ampia l’inchiesta che ha portato all’arresto di un pusher e di due vice sovrintendenti della squadra mobile. Avrebbero ricevuto soldi e regali in cambio delle soffiate per evitare indagini e sequestri.
Non solo: Ignazio Carollo, così si chiama il pusher che ha confessato nel corso dell’interrogatorio di garanzia, ha raccontato che grazie all’aiuto del poliziotto Fabrizio Spedale (l’altro arrestato è Salvatore Graziano) sarebbe rientrato in possesso della droga sequestrata e custodita dalla polizia.
Carollo intercettato spiegava di avere avuto notizie riservate dal poliziotto: “Mi ha detto poc’anzi, mi ci sono visto con lui, e mi ha detto: ‘Quattro’ (i mesi di indagine, ndr) però, niente… tu non puoi controllare nelle cose? Come sei rimasto con lui?”. Poi aggiungeva: “Sono quelli di Uditore (la stazione Uditore, ndr) a piazzare le cose (le telecamere, ndr). Gli hanno chiesto pure a lui se sapeva, se gli diceva runnè ca attummuliasti tu a cuosa (si riferisce ad un sequestro di droga, ndr), il posto dov’era messa là… un fu la polizia ca attummuliò a tia u cuoso e loro gli hanno chiesto a questi (i carabinieri, ndr), gli hanno chiesto a lui: ‘Tu u sai u puosto runnè ca attummuliò u cuosu?’”. Carollo aveva notizie di prima mano.
Nel corso dell’interrogatorio Carollo ha parlato di un poliziotto di cui conosce solo il nome e di un altro agente che sarebbe stato presente alla divisione con Spedale dei soldi incassati dalla vendita della droga.
livesicilia.it è stato pubblicato il 2023-10-11 19:17:25 da Riccardo Lo Verso
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